“Protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura”
E’ stato prorogato di un anno il “Protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura”, lo strumento con il quale la Regione Toscana, con gli altri firmatari, contribuisce a innalzare i livelli di legalità e di salute e sicurezza sul lavoro in agricoltura.
Firmato nel 2021 da Regione Toscana, Ispettorato interregionale del lavoro di Roma, direzione regionale Inps, direzione regionale Inail, Cgil Toscana, Flai-Cgil Toscana, Cisl Toscana, Fai-Cisl Toscana, Uil Toscana, Uil-Uila territori toscani, Coldiretti Toscana, Cia Toscana, Confagricoltura Toscana, l’Agci Toscana, la Lega regionale Toscana cooperative e mutue e la Confcooperative Toscana, il protocollo impegna le istituzioni e le parti sociali coinvolte, ognuna nell’ambito delle proprie competenze, a proseguire gli impegni assunti con il protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura, sottoscritto nel 2 016, e a operare sul territorio regionale per contrastare lo sfruttamento lavorativo in agricoltura e il connesso fenomeno del caporalato.
Tre gli assi principali su cui ci si muove: attivare interventi coordinati tra gli organismi pubblici di controllo e quelli paritetici di prevenzione, anche attraverso la condivisione delle banche dati e delle risorse utili a rendere più efficiente ed efficace l’azione di vigilanza nel settore agricolo; promuover e azioni concrete a garanzia delle condizioni di legalità nonché di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro nel settore agricolo, anche mediante misure di semplificazione amministrativa, valorizzino e incentivino le attività economiche del settore agricolo e i prodotti d’eccellenza delle imprese che operano in condizioni di legalità e sicurezza.
“La proroga di questa intesa preziosa – afferma la vicepresidente della Regione e assessora a agricoltura e sviluppo rurale Stefania Saccardi – consente un consolidamento dell’impegno che abbiamo avviato contro lo sfruttamento della manodopera illegale e conferma la direzione intrapresa verso un sistema produttivo agroforestale sempre più responsabile e un lavoro agricolo con maggiori tutele e dignità. Grazie a questo grande lavoro di squadra condotto assieme al tavolo regionale, continuiamo a offrire a chi fa impresa in agricoltura la possibilità di agire con maggiore consapevolezza e serenità”.
“Dove c’è legalità c’è maggiore salute e sicurezza dei lavoratori e di chi fa impresa”, commenta l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini. “Questo documento dà un contributo fondamentale per qualificare e tutelare il lavoro nelle nostre campagne e diffondere una più ampia cultura della sicurezza. E’ un importante strumento di prevenzione, che consente ai datori di lavoro di acquisire maggiore consapevolezza di quanto è necessario fare per tutelare i diritti dei lavoratori. Proseguiranno controlli e ispezioni per il rispetto delle norme ma il coinvolgimento e la collaborazione dei datori di lavoro sono fondamentali per un effettiva riduzione degli infortuni e delle malattie professionali”.
“La Toscana sappiamo che non è immune da fenomeni di caporalato e sfruttamento – dice l’assessora alla formazione e al lavoro Alessandra Nardini – e per questo il rispetto dei diritti di lavoratrici e lavoratori è oggetto costante della nostra attenzione. Prorogando questo importante protocollo di intesa contribuiamo a diffondere e rafforzare consapevolezza e svolgere una funzione di prevenzione e controllo nel settore agricolo, per innalzare gli standard di qualità e dignità del lavoro”.