Il capitano dell’Under 16 Dodoli “Fiero di vestire la casacca Don Bosco”
Il capitano dell’Under 16 Dodoli “Fiero di vestire la casacca Don Bosco”.
Enrico Dodoli è il capitano dell’Under 16 e fa parte, fin da bambino, della grande famiglia della Pallacanestro Don Bosco, che da sempre lo segue nel suo percorso di crescita, come uomo e come cestista.
Cosa rappresenta la pallacanestro per te?
“Ho il basket nel sangue, si tratta di uno sport che ho sempre amato, fin da quando ho mosso i primi passi. Mi regala sempre grandi soddisfazioni ed ha il potere di tirarmi su di morale quando ne ho bisogno, permettendomi di distogliere l’attenzione dallo studio e da altri problemi, ma soprattutto mi permette di scaricare le tensioni accumulate durante la giornata.”
L’emergenza sanitaria quanti ti è pesata?
“Purtroppo questo periodo ha molto influito; per tantissimo tempo le regole ci imponevano di allenarsi da soli o on line, sia pure assieme al resto della squadra. Una situazione completamente diversa dall’allenarsi in gruppo. Comunque siamo riusciti, grazie anche all’impegno ed alla professionalità della società, a rimanere allenati, sia fisicamente che, soprattutto, mentalmente. Ovviamente la mia speranza, e quella di tutti i miei compagni, è di rientrare in palestra il prima possibile”.
Cosa rappresenta per te la squadra?
“Sembra una frase fatta, ma è veramente così; la mia squadra rappresenta una seconda famiglia, alla quale ogni anno vanno ad aggiungersi nuovi ragazzi che cerchiamo sempre di accogliere nel modo migliore possibile. Finora nel gruppo non ci sono mai stati problemi e le cose hanno sempre funzionato a meraviglia, speriamo che questo avvenga anche in futuro.”
E della società Pallacanestro Don Bosco cosa mi dici?
“Posso soltanto dire bene dei colori rossoblu; la Pallacanestro Don Bosco mi ha insegnato non solo a giocare a basket, ma anche a rapportarmi con gli altri, in due parole a crescere come individuo. Penso che sia una grande società e mi ritengo onorato di farne parte e di poter essere ancora utile ai grandi obiettivi che la società di via Allende si pone.”
Parlami dei tuoi rapporti hai con i tuo compagni di squadra?
“Sono speciali, forse perchè con alcuni di loro il rapporto di amicizia è davvero di lunga data, visto che ci gioco assieme da oltre otto anni. Voglio precisare che anche con i ragazzi arrivati dopo, il rapporto, splendido, è lo stesso, anche perchè cerchiamo sempre di mettere a loro agio i ragazzi nuovi e finora posso dire con grande piacere che le cose sono sempre andate nel modo migliore.”
E con il coach?
“La stessa cosa vale anche per quanto riguarda i rapporti con l’allenatore; ogni anno cerco sempre di seguire le indicazioni del coach per migliorare il livello della mia pallacanestro e guadagnare più minutaggio. Sono davvero contento di essere allenato da Davide Pantaleo, lo ritengo molto bravo e preparato.”
Sei il capitano della formazione, quanto è importante esserlo?
“Ritengo il mio un ruolo fondamentale nell’economia della squadra, sia in campo che fuori. Sul parquet il capitano deve essere colui che mette ordine per far sì che il gruppo renda al massimo del proprio potenziale, fuori deve essere disponibile nei confronti dei compagni, incitandoli ad offrire il meglio del proprio repertorio, sempre alla ricerca dell’obiettivo comune che è la vittoria.”
Sono tantissimi anni che vesti la casacca Don Bosco, quali sono i ricordi più belli e le soddisfazioni più grandi vissute?
“I ricordi che ho degli anni passati con questa gloriosa maglia sono tantissimi, ma il migliore fa sicuramente riferimento alle Final Four 2019, quando ci siamo classificati primi in Toscana, vincendo il titolo regionale. Altri ricordi particolari non ne ho, anche se non nego che è sempre una grande soddisfazione vincere i derby con le altre squadre cittadine.”
Quanto è difficile conciliare gli impegni lavorativi con lo studio?
“Fortunatamente per me non è mai stato un problema; già da diversi anni ho capito come fare per conciliare i due impegni, basta avvantaggiarsi con lo studio. In sostanza è un problema di organizzazione e, come dicono i miei genitori, io riesco sempre a farlo, proprio per lo stimolo che ho di frequentare sempre gli allenamenti.”
Fonte: Don Bosco Livorno
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