Questa sera su Telecentro Due (canale 94 n.d.r.) è andata in onda un’intervista esclusiva di Alessandro Guerrieri al primo cittadino Luca Salvetti.
Chiuso il capitolo Yousif, il sindaco ha parlato dell’annosa questione riguardante la cessione del Livorno Calcio. Un tira e molla ormai storico, da quando la famiglia Spinelli, ormai anni fa, ha manifestato la sua volontà di chiudere il proprio percorso a Livorno.
Dopo diverse trattative risoltesi con un nulla di fatto a gennaio sembrava arrivata la svolta.
Sui social e sui giornali di tutta Italia campeggiavano le foto trionfali dal quartier generale della Famiglia Spinelli a Genova. Nella foto si vedevano il Presidente Aldo Spinelli con il sindaco Salvetti ed il potenziale acquirente, Majid Yousif, medico libanese in Olanda dal 2000, dove aveva scelto di fare impresa.
La sua società principale si chiama “Share ‘n go”, azienda impegnata nel car sharing. Dopo mesi di silenzio in cui la trattativa sembrava quasi fatta i dubbi sono iniziati ad emergere, culminando nella giornata di martedì, quando la finanza olandese ha fatto irruzione della sede dell’imprenditore libanese, arrestando lui e la moglie dopo aver sequestrato l’intera flotta auto. I coniugi Majid sono già stati scarcerati in attesa di giudizio e sottoposti a misure cautelari. Entrambi hanno l’obbligo di dimora con consegna immediata del passaporto alle autorità.
Da quanto è emerso nel corso della trasmissione, in Olanda nessuno avrebbe parlato del caso Livorno. La polizia da tempo indagava sulle attività di Majid Yousif, proprietario di una società, che potrebbe essere un’attività di copertura, visti gli introiti molto modesti registrati. Si ipotizzerebbe l’attività di riciclaggio di denaro legato ad una vendita di auto di lusso nel mercato nero.
Dalle ricerche fatte nel mondo imprenditoriale olandese, nessuno sa chi sia Yousif, risulterebbe un perfetto sconosciuto. Fonti piuttosto attendibili hanno contattato, in questi giorni, i vicini di casa, che hanno raccontato di aver parlato con Yousif. Uno degli argomenti trattati è stata proprio l’acquisto del Livorno. I vicini sembra abbiano riso pensando ad uno scherzo, chiedendosi se Majid avesse effettivamente la liquidità per un acquisto del genere. Per concludere l’acquisto il presunto imprenditore aveva richiesto due milioni di euro di finanziamento dal Marocco, successivamente rifiutato.
Per la trasmissioni era stato invitato anche il presidente in carica Aldo Spinelli, ma ha gentilmente declinato l’invito.
Il sindaco si è definito rammaricato, come noi tutti, da questa situazione. Così nella premessa fa un quadro della situazione, che avrebbe potuto portare alla cessione del Livorno. Prima dell’incontro di Genova, noto alle cronache, quella di Yousif era la quarta proposta per la quale veniva contattato dall’inizio del suo mandato (nel giugno 2019).
Infatti era stata la famiglia Spinelli a manifestare la volontà, che fosse il sindaco a filtrare gli interessi verso la squadra, come garante della città:
- la prima proposta si era rivelata del tutto inadeguata, al punto che il primo cittadino non l’ha neanche trasmessa agli Spinelli,
- mentre la seconda si era risolta con una nulla di fatto e l’acquisto degli interessati di una squadra del sud Italia.
- L’ultima, sulla quale ancora si ripone qualche speranza, viene da un grippo italo-americano che però, causa Covid, ha cessato i contatti.
Il sindaco Salvetti ha sempre precisato come nessuno degli interessati fosse livornese.
La trattativa di Yousif sembrava piuttosto seria e, cercando su internet, appariva come un imprenditore del car sharing, senza nessuna ombra. È Majid stesso a chiedere un incontro con la proprietà. La famiglia Spinelli lo fissa a Genova e sono proprio loro a chiamare il sindaco invitandolo ad essere presente come garante delle reali volontà di Aldo Spinelli (forse a seguito dei numerosi annunci di vendita degli ultimi anni sempre finiti in un nulla di fatto).
Sorge dunque ora spontanea la domanda sulla reale volontà dell’attuale proprietà di vendere la squadra?
Il sindaco risponde che allora furono gli stessi Spinelli a confermare la loro reale intenzione, tra dicembre e gennaio. Questo accadeva quando la tifoseria era in rivolta e mai come allora i tifosi erano ostili al presidente.
La volontà che l’esperienza Spinelli potesse finire era chiara a tutti. Questa volta, a differenza del passato quando Salvetti seguiva la vicenda da giornalista, c’erano condizioni “giuste”. Il primo cittadino precisa come durante l’incontro di Genova la trattativa sembrasse chiusa. Furono le parti a chiedere che fosse proprio il sindaco a darne la comunicazione, un comunicato forse fin troppo entusiasta. Il sindaco ci tiene a far sapere che l’accordo, de facto, ci fosse con tanto di stretta di mano. Probabilmente quel comunicato avrebbero dovuto farlo le parti e non il primo cittadino.
Adesso, dunque, la parentesi Majid Yousif si è chiusa, una città intera si chiede cosa accadrà adesso, considerando che Spinelli continua a dichiarare di aver chiuso con il Livorno.
Salvetti, con un sorriso amaro, fa notare come in Italia i sindaci tentino sempre di stare lontano dal mondo del calcio. L’attuale amministrazione crede nella cultura sportiva. Proprio il sindaco, in prima persona, ha voluto tutelare questa passione a nome di tutta la cittadinanza. Quindi se gli Spinelli vorranno, continuerà ad adoperarsi come adesso. Sorge spontaneo concludere l’intervista chiedendo se le trattative in corso siano ancora strade percorribili.
Il sindaco Luca Salvetti si mette a disposizione del gruppo che aveva manifestato interesse prima dell’emergenza sanitaria: “Se avranno tempo e voglia noi restiamo a disposizione” precisa.
Poi ci dice di aver già sentito Aldo e Roberto Spinelli, più per condividere la comune amarezza che non per altro. Il Primo Cittadino si rende disponibile a creare un tavolo per capire il da farsi. Sebbene il sindaco ritenga piuttosto improbabile, che la famiglia Spinelli gli lasci le chiavi in mano, mossa azzardata e di dubbia serietà.
La questione Livorno, dunque, è più aperta che mai. Dopo 21 anni di gestione Spinelli la tifoseria si chiede che ne sarà di questa piazza così travagliata, che merita un po’ di pace. Soprattutto una proprietà entusiasta e seria, degna di una squadra quale è il glorioso Livorno Calcio.
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