All’Ospedale Sacco di Milano si lavora senza sosta per arrivare al vaccino: secondo gli ultimi aggiornamenti, ad oggi ci sono più di 650 contagiati e circa 47 guariti.
Isolato il ceppo italiano all’Ospedale Sacco di Milano.
La direttrice del laboratorio, la virologa Maria Rita Gismondo intervistata da ‘La Repubblica’- “Non siamo in guerra, niente allarmismi e notizie che fomentino la paura”.
Il ceppo italiano del coronavirus è stato isolato all’Ospedale Sacco di Milano. La ricerca procede senza sosta da domenica scorsa con otto medici, due in più rispetto alla norma per far fronte all’emergenza sanitaria, 15 tecnici che da 15 giorni sostengono ritmi serrati.
All’inizio c’erano state poche richieste di analisi. Poi, scoppiato il caso dell’ospedale di Codogno, i campioni da analizzare sono diventati centinaia, e adesso sono arrivati i primi risultati. Il prossimo passo sarà studiare lo sviluppo di anticorpi per poi arrivare al vaccino e alla sperimentazione sugli animali.
Il Sacco di Milano ha isolato il virus di quattro pazienti e si lavora per il vaccino contro il Covid-19
All’Ospedale Sacco di Milano si è giunti all’isolamento del ceppo italiano del Coronavirus.
Ad annunciare il progresso dell’ isolato il ceppo italiano all’Ospedale Sacco di Milano e delle ricerche è stato il direttore Massimo Galli che ha illustrato i passi che la scienza sta facendo grazie al lavoro ininterrotto dei ricercatori. Il professore ha spiegato che è stato isolato il virus di quattro pazienti di Codogno, studiandone le differenze di sviluppo tra ogni singolo soggetto. In questo modo i ricercatori potranno proseguire nel loro lavoro affinché si possano seguire le sequenze molecolari e comprendere la diffusione del virus e i suoi tempi di circolazione.
Il prossimo passo sarà un progetto portato avanti, sempre in Italia, per poter arrivare alla realizzazione di un vaccino contro il Covid-19.
L’amministratore delegato dell’azienda di biotecnologie Takis, Luigi Aurisicchio, ha dichiarato che la sua équipe ha realizzato il progetto molecolare del vaccino per il coronavirus. Successivamente si passerà alla prima sperimentazione sugli animali per poi procedere con i test sull’uomo.
“La normativa italiana sulla sperimentazione animale è più restrittiva rispetto agli altri paesi dell’UE”, ha spiegato Aurisicchio e, per questo motivo, il primo passo potrà arrivare non prima della metà di marzo. “Se i tempi fossero più rapidi – ha affermato il professore – i primi risultati arriverebbero nel giro di un mese e poi sarebbe possibile collaborare con l’Istituto Spallanzani per i test cellulari e verificare l’efficacia del vaccino sul coronavirus”.
I ricercatori del Sacco stanno lavorando da domenica scorsa, coordinati dalla dottoressa Claudia Balotta.
Il team è composto dalle ricercatrici (precarie) Arianna Gabrieli, Annalisa Bergna e Alessia Loi, dal collega polacco Maciej Tarkowski e dal professore Gianguglielmo Zehender.
Intanto, secondo gli ultimi aggiornamenti al 27 febbraio, in Italia ci sono 17 vittime accertate per l’epidemia di coronavirus. I guariti risultano più di 47 (40 nella sola Lombardia), i contagiati sono poco più 650, in totale (282 confermati dall’Istituto Superiore della Sanità) divisi tra Lombardia, Veneto, Liguria, Lazio, Emilia Romagna, Toscana, Sicilia, Marche, Puglia, Campania, Abruzzo e Alto Adige. Il Tar delle Marche ha disposto la riapertura delle scuole e dei musei regionali.
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