Grave episodio presso la Scuola primaria Collodi – L’insegnante con una sardina di “cartone” nella borsa: “Tutto casuale”.
È accaduto a Pisa lunedì 16 dicembre 2019 il grave episodio presso la Scuola primaria Collodi, classe quarta.
L’insegnante si presenta in classe con la sardina di “cartone” utilizzata il giorno precedente al raduno, cui ha personalmente presenziato, ed illustra ai bambini (di 9 anni!) i temi della manifestazione.
Suona la campanella di fine giornata scolastica, genitori fuori al cancello che chiamano a se i pargoletti per far ritorno a casa, ma, quasi simultaneamente, uno dopo l’altro, iniziano a porgere ai genitori quasi la stessa domanda:
“ma tu sei razzista?”
“Lo sai che ora siamo tutti sardine a scuola e possiamo sconfiggere lo squalo?”
Ma è tardi e non c’è tempo per affrontare la faccenda all’ora del pranzo.
Si rientra a casa solo per prendere un attimo fiato, ora si deve capire cosa sia successo a scuola è il perché di tutte quelle domande e affermazioni strane.
Partono i confronti tra genitori, le varie versioni che rilasciano i bambini, è alla fine prendono la decisione di affrontare l’istituto l’indomani mattina per chiedere le dovute spiegazioni. Mentre sui social rimbalza la notizia e i commenti non si sprecano:
17 dicembre 2019 – scoppia la polemica fuori al cancello
Alcuni genitori protestato con la maestra che, all’indomani della manifestazione si è portata in classe con una sardina di “cartone” usata durante il raduno.
Per i genitori è un chiaro gesto di propaganda ideologica su bambini di 9 anni,
– “La scuola deve insegnare e non inculcare ideologie di alcun genere a minori di nove anni”-
L’insegnante viene contattata dall’agenzia Agi, spiega:
“E’ stato del tutto casuale, l’avevo con me perché volevo restituirla a un bimbo di un’altra classe che domenica avevo incontrato, assieme ai suoi genitori, alla manifestazione e mi aveva prestato una delle sue sardine.
Casualmente una bambina, ieri in classe, mi ha chiesto come mai ci fosse così tanta gente in piazza, il giorno prima.
Così ho spiegato che si trattava del raduno delle sardine e ho colto l’occasione per ricollegarci alla storia di Guizzino, il pesciolino nero, portatore di un messaggio positivo, perché, ho detto, mentre da soli è difficile, insieme si è più forti nel portare avanti una idea comune”.
E aggiunge:
“E’ stata anche l’occasione per ritornare alla storia che avevamo studiato, al codice del despota Hammurabi, e per parlare della nostra Costituzione e dell’articolo 3.
Mi hanno accusata di aver parlato anche di antifascismo, ma non è vero. Una bambina ha semplicemente notato che sulla sardina, con i brillantini, c’erano scritte diverse parole, fra le quali rispetto e antifascismo. Io piuttosto ho parlato con loro di ciò che significa razzismo”.
Infine:
“Le mamme che ho incontrato questa mattina mi hanno chiesto perché in classe non parlo piuttosto di Natale e di Presepe. Ho risposto loro che spetta alla professoressa di religione”.
Sulla sua partecipazione al raduno pisano delle sardine, spiega:
“Ci sono andata per curiosità e perché trovo significativo che un gruppo di giovani sia riuscito a coinvolgere tante persone di diversa estrazione d’età, ceto e provenienza accomunati dall’idea di fare qualcosa per la nostra società.
Partecipo con gioia ai flash mob per cause che ritengo giuste, come ho fatto per quelle sul clima o per le donne violentate in Cile”.
Sui social intanto la notizia infuria, non solo i genitori interessati nella vicenda si domandano il perché, ma tutta la Città se lo chiede. In molti chiedono anche che vengano presi provvedimenti dalle istituzioni, perché questo non accada mai più.
Vito Capogna, Laura Petreccia
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