Le 287 pagine della guida lasciano spazio alle memorie dei disegni leonardeschi del Paesaggio sul fiume, il ricordo dei navicelli, le piccole barche a vela dal fondo piatto che trasportavano merci e persone e all’attualità di quello che oggi si può fare e vedere percorrendo le rive del fiume
Dal 5 dicembre è disponibile in edicola e libreria la nuova guida di Repubblica dedicata all’Arno, presentata a Firenze presso la sede della presidenza della Regione Toscana a palazzo Strozzi Sacrati.
Nelle pagine del volume, realizzato in collaborazione con la Regione Toscana, l’Autorità di Bacino dell’Appennino settentrionale, l’Autorità Idrica Toscana e Publiacqua, l’antica via d’acqua che dal monte Falterona sfocia nel Tirreno lungo in un percorso attraverso le province di Arezzo, Firenze e Pisa diventa lo spunto per raccontare quello che si può scoprire e vedere lungo il suo corso delle e leggere le storie delle persone che, nelle loro attività, lo rendono vivo ogni giorno.
“L’Arno è elemento fondante di Firenze e della Toscana – sottolinea Eugenio Giani – e attraversa la regione per 241 chilometri delineandone l’identità. Una divinità per gli etruschi che al fiume dedicarono più di tremila statuette votive, ritrovate al lago degli Idoli, un piccolo invaso sul Monte Falterona, oggi purtroppo disperse ma esposte anche al Louvre di Parigi e al British Museum a Londra. I romani lo considerarono uno degli elementi fondativi del primo nucleo della città Firenze e vollero stabilire i loro insediamenti lungo la via d’acqua che favoriva commerci e scambi. Del Granducato disegna la prima configurazione storica e politica che Cosimo eredita da Alessandro dè Medici delineando “il governo del territorio dell’Arno”. La guida ha il merito di narrare in modo semplice e attrattivo tutti gli eventi che fino ad oggi hanno visto protagonista il fiume nel suo profilo artistico, culturale, giornalistico e sportivo, con le vicende dei Canottieri Firenze e della Rari Nantes, ed il significato dei nuovi progetti, dalle briglie per la produzione di energia idroelettrica al nuovo ponte nella zona di Bellariva inserito nel sistema della tramvia fiorentina.”
Le 287 pagine della guida lasciano spazio alle memorie dei disegni leonardeschi del Paesaggio sul fiume, il ricordo dei navicelli, le piccole barche a vela dal fondo piatto che trasportavano merci e persone e all’attualità di quello che oggi si può fare e vedere percorrendo le rive del fiume.
“L’Arno, a differenza di altri corsi d’acqua, è l’esempio di come un fiume possa continuare a vivere e mantenere il suo carattere autentico – aggiunge Giuseppe Cerasa, direttore editoriale delle Guide di Repubblica – e nel volume abbiamo voluto raccontare tutto quello che attorno al fiume si sviluppa descrivendo itinerari, fermandoci sulle suggestioni dei borghi, delle campagne e di tutto quello che disegna il vero profilo territoriale dell’Arno”.
“Per l’Autorità di Bacino – nelle parole del segretario generale Gaia Checcucci – la guida è stata un’importante occasione per coniugare l’impegno scientifico e la quotidiana missione di cura del territorio con la naturale vocazione narrativa di un fiume di interesse nazionale che nasce ed esaurisce il suo percorso in Toscana. Anche in questo l’Arno è unico e particolare. In questo volume ogni toscano può riconoscersi e riconoscere la capacità di un corso d’acqua di dare un’identità ad un’intera città. A Firenze l’Arno è una mappa e insieme una bussola che orienta: distingue chi vive “di là” o “di qua” d’Arno senza necessità di altre definizioni topografiche. Semplicemente è così: si vive e ci si incontra tenendo presente questo riferimento.”
FONTE: TOSCANA NOTIZIE