L’incontro era articolato in tre sessioni
Accorciare le distanze tra medici e pazienti e migliorare l’accesso alle cure per le malattie cardio-respiratorie, in modo da ridurre la necessità di ricoveri ospedalieri. Integrare il lavoro tra gli specialisti dell’ospedale, i medici di medicina generale e gli infermieri di famiglia e comunità. Il tutto grazie una cartella clinica informatizzata che permetterà lo scambio di informazioni cliniche.
Sono questi gli obiettivi della Rete Pneumologica di Prossimità, composta dagli ambulatori di Portoferraio, Porto Azzurro, Rio Marina, e Marina di Campo. Si tratta di ambulatori della Sezione Presa in Carico della Insufficienza Respiratoria della Medicina Interna di Portoferraio, di cui è responsabile il dottor Guido Vagheggini, che sono entrati a far parte del progetto di telemedicina sviluppato per l’Elba nell’ambito dello Spoke 10 del Tuscany Health Ecosystem (THE).
E’ un progetto finanziato dal PNRR, coordinato e gestito dalla Scuola Superiore Sant’Anna e dall’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, che promuove un nuovo approccio ai bisogni dei cittadini delle aree interne e periferiche della Toscana, attraverso la sperimentazione di modelli e tecnologie innovative.
Se ne è parlato all’incontro intitolato “La rete pneumologica e l’integrazione delle cure ospedaliere e territoriali delle malattie respiratorie” che si è tenuto sabato scorso, 7 dicembre, nella sala conferenze De Laugier a Portoferraio.
“E’ stato un congresso di alto profilo scientifico, con molti spunti di discussione sorprendenti – dice Guido Vagheggini– molti i medici di base dell’Elba che hanno partecipato e che hanno aderito al progetto con entusiasmo e collaborazione. Grazie alla presenza delle associazioni di volontariato elbane e dei pazienti, è stato possibile spiegare e far comprendere come le nuove tecnologie verranno utilizzate a vantaggio della popolazione. Un ringraziamento al Comune di Portoferraio ed alla Fondazione Isola d’Elba ETS, per aver patrocinato l’evento, ed alla Azienda USL Toscana nord ovest che ci ha permesso di realizzare l’evento nell’ambito del piano aziendale di formazione”.
L’incontro era articolato in tre sessioni.
La prima sessione, introdotta dal responsabile della Zona distretto Elba, Fabio Chetoni e dal sindaco di Portoferraio, Tiziano Nocentini, in rappresentanza anche dei comuni elbani, è stata moderata dal direttore sanitario del presidio ospedaliero di Portoferraio, Luigi Genghi, e dal coordinatore della AFT della medicina generale elbana, Amerigo Mattera.
Il Progetto THE-Elba è stato illustrato nelle linee generali dal professor Alberto Giannoni e il professor Claudio Passino ha descritto nel dettaglio le finalità e l’impostazione del telemonitoraggio dei pazienti affetti da scompenso cardiaco.
Dopo la relazione di Riccardo Cecchetti sulla telemedicina nelle malattie reumatiche, Liborio Sardo ha illustrato l’importanza della telemedicina nel monitoraggio dei pazienti con insufficienza respiratoria, sia in ossigenoterapia che in ventilazione meccanica non-invasiva domiciliare, e discusso le possibilità tecniche di implementazione nel contesto elbano.
La seconda sessione, moderata da Marta Liberatori e da Valentina Pinori, è stata l’occasione di una intensa discussione incentrata sul paziente.
Dopo l’intervento di Guido Vagheggini sulla struttura della rete di ambulatori pneumologici di prossimità che promuovono la integrazione delle cure e la accessibilità dei pazienti respiratori alle cure specialistiche, vi sono stati gli interventi di Giovanna Lombardo, della Swiss Lung Foundation (l’associazione dei pazienti respiratori) che ha realizzato in Svizzera un importante progetto con programmi di supporto al self-management delle persone che soffrono di malattie respiratorie croniche, e di Simona Barbaglia, presidente dell’associazione Respiriamo Insieme ETS (l’associazione nazionale di pazienti affetti da malattie respiratorie) che è inserita nei comitati di partecipazione dell’ASL Toscana nord ovest e che supporta il programma di telemonitoraggio per soggetti affetti da BPCO basato sull’automonitoraggio della saturimetria.
Il protocollo ed i suoi risultati preliminari sono stati presentati da Valentina Romiti, che ha analizzato in particolare gli outcomes riferiti dai pazienti.
Il tema della attività fisica e dell’allenamento è stato analizzato da Martina Santambrogio, vice-presidente della Associazione dei terapisti dell’insufficienza respiratoria.
Le ricercatrici Francesca Moschetti e Francesca Noci, del team della Scuola Superiore Sant’Anna, insieme a Lucia Giardelli e Raffaele Marucci, infermieri elbani, hanno illustrato nel dettaglio le modalità di monitoraggio che verranno applicate nelle diverse patologie ed a seconda del livello di gravità ed instabilità dei pazienti, e la struttura territoriale della rete degli ambulatori di prossimità dell’Elba, mentre Claudia Meschi ha presentato i risultati della analisi della popolazione elbana e la selezione dei pazienti con maggiore instabilità, che verranno valutati per l’arruolamento nel programma di telemonitoraggio, con la collaborazione dei medici di medicina generale.
Particolare interesse ha suscitato l’intervento del professor Raffaele Dellacà del Politecnico di Milano, che ha spiegato la tecnica della spirometria con oscillazioni forzate, una innovativa modalità che permette il monitoraggio della funzione respiratoria in maniera riproducibile, durante il respiro tranquillo, e che può quindi essere applicata anche in pazienti con limitata capacità di collaborazione, e con necessità di formazione minima del personale sanitario.