Incontro al Museo di Storia Naturale per l’Italia
Potere. Ai cuori più liberi pare brutta espressione, a quelli più aridi una grande attrattiva. Nella storia dell’uomo il potere ha caratterizzato l’ago della bilancia sociale delle masse che hanno comunque vissuto, e percepito, questo fenomeno, attraverso una lente particolare: la politica.
Questa, quando è di casa nelle alte sfere, dimentica spesso la nobile sfumatura del potere: la facoltà di poter elargire, appunto, le possibilità, le risorse, ai molti, e stimolare alla virtù, i più, nei limiti del possibile e nel rispetto del prossimo.
Oggi noi contemporanei sbagliamo, se crediamo di non avere legami nel contesto istituzionale. Le decisioni di amministratori, tutori legali, governanti e rappresentanti di settore, hanno un rapporto, che è concausa del nostro tessuto civile. L’Italia, si sa, è parte di una unione politica, quella europea, e tale confederazione ha organi di controllo e altre sovrastrutture interne. Così, anche il nostro scheletro repubblicano nazionale: comuni, province, regioni e organi di stato, che logicamente dialogano all’interno e fuori dai confini.
La legge è un baluardo importante per la protezione dei diritti civili, è utile alla rivendicazione di essi, per proteggere necessariamente gli interessi di un popolo entro regole eque. Sono state, anche, le rivoluzioni in Europa dalla metà del XVIII secolo, che hanno modificato l’assetto moderno del potere: Montesquieu, come padre filosofico, della teoria riguardo la separazione dei poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario, consacra il concetto di organigramma dei poteri, al fine di non assicurarne l’accentramento in un’unica forma, per un’unica persona, sotto uno scopo assolutistico.
A.N.P.P.I.A. – Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani – organizza un incontro chiamato “Riforme della Giustizia. Indipendenza della Magistratura. Diritti dei Cittadini”, che si terrà mercoledì 27 novembre alle ore 17:00, presso l’Auditorium del ‘Museo di Storia Naturale – Villa Henderson’ di Via Roma 234, per un confronto pubblico, riguardo le ultime decisioni dei governi operativi negli ultimi vent’anni: quando si parla di Giustizia non possono che venire a mente i diritti conquistati nel secolo scorso, la tutela che i sindacati devono e possono garantire, la possibilità di istruirsi, avere trasporti efficienti e di curarsi al meglio. Tutto sotto la Carta che i padri fondatori scrissero e firmarono, la Costituzione della Repubblica Italiana.
Ebbene, nelle ultime generazioni, i nostri governanti, hanno protetto poco i diritti. Dunque, oggi più che mai, ognuno di noi, è chiamato a interessarsi a determinate vicende che riguardano l’intero paese. Così, da una parte del comunicato di ANNPIA: “… le riforme prospettate, secondo molti giuristi, potrebbero farci scivolare verso regimi non democratici. Ad esempio, veramente la separazione delle carriere è una riforma garantista, da attuare nell’interesse dei cittadini?”.
L’associazione in questione insieme ad ARCI Livorno ed UNI Info News, ospiteranno per l’occasione Armando Spataro, ex Procuratore di Torino, e Massimo Mannucci, sostituto Procuratore di Livorno.
Iniziativa ad ingresso gratuita, la cittadinanza è invitata a partecipare.