Un gesto simbolico ma significativo
Un gesto simbolico ma significativo, l’intitolazione del centro di via Pertini a Artemisia Gentileschi e alle donne vittime di violenza. E la presentazione di quello che diventerà questo centro: un luogo concreto dedicato alle donne, alle famiglie e all’inclusione sociale. Nella giornata contro la violenza di genere il Comune di Cecina ha scelto di scoprire la targa all’ingresso dell’edificio a mattoncini rossi che durante la pandemia ha ospitato anche l’hub vaccinale e di illustrare alla comunità quale sarà la sua destinazione.
“Qui, al piano terra, troverà spazio il consultorio principale di Cecina mentre ai piani superiori andranno tutti quei servizi sociali rivolti alle donne, alle famiglie e all’inclusione sociale – hanno annunciato la sindaca Lia Burgalassi, la direttrice generale dell’Azienda Usl Toscana nord ovest Maria Letizia Casani e la direttrice della Società della Salute Valli Etrusche Laura Brizzi -. Con l’obiettivo di portare qui anche lo sportello anti violenza, che avrebbe una collocazione più adeguata e protetta rispetto a quella attuale, di creare uno spazio per gli incontri protetti dei minori che nel nostro territorio manca, e di offrire una sala polivalente a tutte le associazioni impegnate su questi temi”.
Presenti i rappresentanti delle forze dell’ordine, delle scuole del territorio e delle associazioni. “Artemisia Gentileschi – ha ricordato la sindaca Burgalassi – è una pittrice del ‘500, una delle prime donne a denunciare di aver subito uno stupro, portandone poi lo stigma per tutta la vita. Intitoliamo questo centro a lei e a tutte le donne che sono state vittime di violenza che non è solo fisica, ma anche psicologica e economica. Ma a fianco di questo gesto simbolico, c’è anche un’azione concreta, l’apertura di un luogo per le donne che puntiamo a inaugurare nei primi mesi del 2025”.
“Grazie all’Amministrazione Comunale per aver voluto mettere a disposizione questo spazio, per la sinergia con cui lavoriamo costantemente – ha sottolineato la direttrice generale dell’Usl Toscana nord ovest Maria Letizia Casani -. Bisogna raccontare che dalla violenza c’è modo di uscire, che è possibile fare il primo passo verso un percorso di liberazione dalla violenza. La Regione Toscana è stata la prima a dotarsi di una normativa contro la violenza di genere, il Codice Rosa, che consente a tutte le donne di poter segnalare, in ognuna delle nostre strutture, di avere accesso a un percorso di accompagnamento psico sociale e a una rete di protezione che coinvolge tutte le istituzioni, che mostra una luce in fondo al tunnel”. Nelle Valli Etrusche nel 2023, da gennaio a ottobre, sono state 59 le segnalazioni e 49 di queste in Bassa Val di Cecina. “Numeri in crescita che segnalano soprattutto la capacità di far emergere un fenomeno che è quello della violenza sulle donne”.
“Dietro questi numeri – ha aggiunto a sua volta la direttrice della SdS, Laura Brizzi – ci sono bambini, famiglie. Ed è fondamentale gestire la presa in carico facendo rete. Come SdS siamo alla ricerca continua di spazi, sono stati fatti grandi investimenti ma fino al 2026 abbiamo un grande cantiere aperto. Questo spazio ci permetterà di creare un luogo bello, accogliente, funzionale”. Un luogo che sarà a servizio di tutta l’area e non solo di Cecina.
“Aiutare le donne vittime di violenza non è solo gestire l’emergenza, in quello anche grazie alle forze dell’ordine siamo spesso molto efficaci. Ma c’è tutto il prima, la capacità di ascolto e prevenzione, e tutto il dopo. Su questo in particolare – è l’appello della presidente della SdS e presidente della Provincia Scarpellini – dobbiamo chiedere a gran voce che lo Stato faccia di più, affinchè i tempi della legge rispetto alla messa in sicurezza non siano disgiunti dalla vita delle persone. Non può accadere che una ragazzina non possa rientrare a scuola perchè il decreto di allontanamento del padre violento tarda ad arrivare: quella è una seconda violenza, un’altra discriminazione, e non dobbiamo permetterlo”.
A scoprire la targa insieme alla sindaca Burgalassi il presidente del Consiglio Comunale Domenico di Pietro. “Parlo anche da docente oltre che da uomo delle istituzioni – ha detto -. C’è un grande lavoro da fare con i più giovani, nell’educazione. Dobbiamo lavorare a partire dai ruoli all’interno della famiglia, dall’uguaglianza dei diritti e dei doveri. Le scuole del territorio sono fortemente impegnate in questo e per questo le ringraziamo”.