Le attività di monitoraggio e neutralizzazione dei nidi dei calabroni vengono attuate da parte delle Associazioni apistiche maggiormente rappresentative presenti sul territorio regionale
Con il supporto delle Università di Pisa e Firenze. Saccardi: “E’ la prosecuzione del nostro Piano per eradicare le specie aliene invasive, nell’interesse dei produttori e delle produzioni”.
La Giunta regionale, su proposta della vicepresidente e assessora all’agricoltura, Stefania Saccardi, ha approvato una delibera con la quale definisce le azioni contro i calabroni a zampe gialle, detti anche vespe velutine, una delle più dannose specie aliene invasive, in grado di danneggiare notevolmente in particolare le api mellifere e i loro alveari.
“E’ la prosecuzione anche nell’annualità 2025 – spiega Stefania Saccardi – del nostro Piano per eradicare le specie aliene invasive, nell’interesse dei produttori e delle produzioni agricole. Lo attueremo anche grazie alla fondamentale collaborazione e consulenza delle Università di Pisa e di Firenze, che ringrazio. Di pari rilievo è il coinvolgimento delle associazioni apistiche, fondamentale sia per l’esecuzione delle attività di monitoraggio, che per la loro esperienza maturata nel corso degli anni, sia per le operazioni di distruzione e neutralizzazione dei nidi delle due specie invasive”.
Le attività di monitoraggio e neutralizzazione dei nidi dei calabroni vengono attuate da parte delle Associazioni apistiche maggiormente rappresentative presenti sul territorio regionale.
Si tratta dell’Associazione Regionale Produttori Apistici Toscani (Arpat), di Toscana Miele, e dell’Associazione Apicoltori delle Province Toscane (Aapt).
A loro andrà un contributo fino al 90 % delle spese relative ai loro interventi, per un importo complessivo massimo di oltre euro 40.000 euro.
Al Dipartimento di Biologia e di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa e al Dipartimento di biologia di quella di Firenze andranno invece oltre 70.000 euro.
L’intervento si basa in primo luogo su una attività di coordinamento scientifico, con l’implementazione della rete di monitoraggio attivo negli apiari del territorio regionale, sulla raccolta delle segnalazioni provenienti dal monitoraggio attivo e passivo (utilizzando la rete telematica Stop velutina www.stopvelutina.it) e sull’elaborazione dei dati raccolti, oltre che su un’attività di formazione del personale impiegato nella distruzione dei nidi di vespa velutina individuati con l’attività di monitoraggio.
In Toscana il settore apiario è forte di oltre 138.456 alveari e oltre 15.000 apiari gestiti da circa 7.000 apicoltori, che rappresentano buona parte del patrimonio apistico nazionale.