La vittima aveva pubblicato un annuncio di vendita di alcuni elettrodomestici su un noto sito di e- commerce
Tra gli attuali fenomeni che destano maggiore attenzione, le truffe on line sono oggetto di azione costante di contrasto da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Livorno.
L’azione è svolta sia in ottica prioritariamente preventiva attraverso costanti incontri informativi tenuti dall’Arma labronica in tutto il territorio della provincia che attraverso una profonda azione di repressione attraverso indagini tese ad individuare e perseguire gli autori.
In tale ultimo ambito sono intervenuti di recente i Carabinieri della Stazione di Campiglia Marittima, che a conclusione di un’indagine, hanno identificato il presunto autore di un raggiro ai danni di una donna del posto. La vittima aveva pubblicato un annuncio di vendita di alcuni elettrodomestici su un noto sito di e – commerce ricevendo nel giro di poco tempo riscontro da parte di un uomo, che, simulando interesse all’acquisto, l’aveva contattata per informarsi circa la disponibilità degli oggetti.
Una volta stabilito il prezzo di 200 euro, il sedicente acquirente aveva fatto credere alla vittima di potergli corrispondere la somma pattuita mediante alcune semplici operazioni da eseguirsi presso uno sportello sul circuito atm (bancomat), al termine delle quali avrebbe ricevuto l’accredito sulla propria carta prepagata.
L’ignara venditrice acconsentiva e seguiva le indicazioni fornite dall’interlocutore per telefono, digitando anche codici che, asseritamente dal malfattore gli avrebbero consentito di riscuotere il proprio compenso, ma nella realtà le hanno fatto eseguire pagamenti sotto forma di due distinte
ricariche, rispettivamente da 200 e 195 euro.
Realizzato di essere stata vittima di truffa la donna aveva provato a richiamare l’ignoto interlocutore che però nel frattempo si era reso irreperibile.
Denunciato l’accaduto, i Carabinieri di Campiglia Marittima hanno avviato indagini ad ampio spettro, seguendo anche il flusso delle somme oggetto delle citate operazioni di pagamento dissimulate ed incrociando tutti gli elementi raccolti, sono risaliti all’identità di un sessantenne originario della Capitale con numerosi e specifici pregiudizi proprio in materia di reati predatori e truffa.
Sulla scorta dell’approfondita ricostruzione dei fatti svolta, i miliari hanno circostanziato gli elementi gravemente indiziari a carico dell’uomo, che è stato deferito a piede libero all’Autorità Giudiziaria di Livorno per i reati di truffa aggravata perpetrata su canali informatici e con l’uso di strumenti di pagamento elettronico.
Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, sono da ritenersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – sino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
Il reiterarsi di diverse tipologie di truffa impone di richiamare gli accorgimenti e le misure che i Carabinieri di Livorno raccomandano in caso di dubbi e/o mancanza di conoscenza dell’interlocutore da cui si viene avvicinati per ogni tipo di accordo o richiesta in cui emerge la richiesta di eseguire un’operazione o un pagamento anche e soprattutto con i mezzi diversi dall’uso dei contanti in particolare l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici.
A tal riguardo nei suddetti casi, appena si hanno sospetti, il consiglio è quello di porre massima attenzione, non aprire la porta a sconosciuti che si presentano presso le abitazioni private, diffidare dalle apparenze e soprattutto limitare la confidenza su internet.
In tale ottica pertanto, prestare sempre massima attenzione, ma soprattutto a rivolgersi con fiducia ai Carabinieri in caso di sospetti, chiamando il 112 N.U.E. per effettuare un’immediata segnalazione, nonché consultare il sito Carabinieri.it in cui sono illustrate le principali tipologie di truffe e come riconoscerle, poiché le tecniche adottate dai truffatori, per quanto subdole e fantasiose, hanno schemi ricorrenti ed individuarli è il primo passo per difendersi.
In caso di ricezione di telefonate da numeri di utenze fisse o mobili con prefissi o numerazioni compatibili con la mittenza, per esempio di uffici istituzionali o di caserme, essendo attualmente frequenti fenomeni di clonazione di numerazioni già assegnate, è buona norma riattaccare, quindi chiudere la conversazione sospetta e richiamare il numero al fine di avere conferma di non trovarsi di fronte all’ennesimo ignoto truffatore.