Già denunciato dai Carabinieri per porto abusivo di arma impropria: all’interno dell’abitacolo dell’auto, del giovane era stata rinvenuta una mazza in legno riportante il simbolo della squadra di calcio del Livorno lunga circa 77 cm
Più di un mese addietro, una pattuglia dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Livorno, in servizio esterno di prevenzione dei reati in genere aveva fermato e sottoposto a controllo di iniziativa un giovane livornese sopra la ventina in località Stagno, mentre lo stesso si stava recando allo stadio per assistere all’incontro di calcio di Coppa Italia sedie D tra le squadre di Livorno e Grosseto. Durante le attività il ragazzo, gravato anche da precedenti, aveva esternato un atteggiamento a tratti nervoso talché i carabinieri approfondivano con ispezione anche del veicolo.
All’esito del controllo, all’interno dell’abitacolo dell’auto, era stata rinvenuta una mazza in legno riportante il simbolo della squadra di calcio del Livorno lunga circa 77 cm. Detto elemento, avvalorato anche dall’abbigliamento del ragazzo, che indossava nell’occasione anche la maglia della corrispondente società sportiva, ha lasciato pochi margini di equivoco circa il potenziale uso che lo stesso potesse fare dello strumento.
Pertanto, oltre al sequestro della mazza, il giovane era stato denunciato alla locale Procura della Repubblica per porto abusivo di armi, ma la condotta, al di là dell’aspetto penale, è apparsatutt’altro che banale e i carabinieri operanti hanno approfondito la condotta socialmente pericolosa anche per gli aspetti connessi all’emissione di adeguata misura di prevenzione, refertando ogni utile elemento all’attenzione del competente ufficio della Questura.
Al termine della prevista istruttoria consistente nella valutazione della pericolosità sociale e che il predetto già precedentemente era stato destinatario di avviso orale a seguito di altri episodi qualificati, è stato emesso nei suoi confronti il provvedimento di divieto di accesso alle manifestazioni sportive (cd. DASPO) per un anno.
Il divieto ha valore per tutti gli impianti sportivi nel territorio nazionale ed europeo ed è valevole per tutti i campionati.