Luca Salvetti evidenzia gli investimenti in sicurezza dopo la tragedia del 2017 e l’urgenza di una trasformazione culturale contro i rischi climatici.
Bimbi bloccati per ore nelle scuole di Celle Ligure nel Savonese e in Lombardia con i genitori che volevano andare a recuperarli mentre in ogni dove c’erano allagamenti pericolosi a causa del maltempo.
Val di Cornia devastata e in ginocchio a causa dell’esondazione dei torrenti con una perturbazione che doveva riguardare l’area A6 del livornese e che ha preso una direzione piuttosto che un’altra nel giro di poche ore sfiorando Livorno e Rosignano e coinvolgendo pesantemente il territorio da Cecina a Piombino.
Questi sono i due riferimenti che più dovrebbero far riflettere tutti coloro che da tempo discutono e commentano le questioni legate ai cambiamenti climatici, al maltempo sempre più frequente e alle allerte che la Regione Toscana emette e i Comuni si trovano a gestire.
Livorno è stata la prima città nel 2017 a dovere drammaticamente sperimentare un quadro legato alla trasformazione dei caratteri degli eventi climatici, dopo di noi è toccato all’area di Massa Carrara, poi la valle del Bisenzio ora in appena due settimane la Val di Cornia.
La nostra città dopo la tragedia del 10 settembre di sette anni fa ha potuto contare su un grande investimento per il riassetto dei rii e dei torrenti con oltre 110 milioni di investimenti che hanno trasformato il territorio e ha contemporaneamente visto, dal 2019 ad oggi, una riorganizzazione complessiva del sistema di protezione civile con investimenti su personale preparato e un nuovo piano efficiente e moderno.
Possiamo dire tranquillamente che il nostro modello deve e può rappresentare la formula per cambiare il paradigma che fino a poco tempo fa relegava, protezione del territorio e sensibilizzazione dei cittadini ad un ruolo di secondo piano nel quadro del lavoro delle amministrazioni.
Tutto ciò che sta accadendo e gli esempi che abbiamo fatto all’inizio devono indurre le coscienze di tutti ad abbandonare semplificazioni, polemiche spicciole e boutade social per riservare tutte le energie ad una trasformazione culturale che deve mettere l’atteggiamento volto alla massima prudenza, l’informazione costante, i comportamenti corretti durante le criticità e la fiducia nelle istituzioni che operano in questo quadro come elementi al primo posto.
Infine una nota di merito per i cittadini livornesi che in questi giorni più che in ogni altro momento hanno dimostrato di aver compreso fino in fondo che, di fronte alla fragilità dei territori e agli strumenti messi in campo per limitare i rischi, non si può scherzare, si seguono le indicazioni e si adottano i comportamenti giusti senza se e senza ma, dimostrando consapevolezza e intelligenza, non lasciando spazio a superficialità e approssimazione.
Di fronte a questa trasformazione chi amministra non può e non deve tapparsi gli occhi e le orecchie sulle questioni del disagio che le allerte e i provvedimenti conseguenti recano alle famiglie soprattutto sul fronte della sospensione dei servizi scolastici, ed è per questo che abbiamo sempre detto che è necessario giocare un ruolo attivo di proposta agli organi competenti nazionali e regionali di rivalutazione di scelte per garantire il diritto allo studio dei nostri bambini e la gestione intelligente dei tempi di vita familiare e di lavoro.