L’uomo si trovava sottoposto a tale misura a seguito dell’arresto nel corso dell’ultima operazione condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Livorno, l’Operazione MEXAL
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Livorno hanno arrestato un 30enne di origini del Nord Africa in esecuzione ad un provvedimento di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico cui era stato sottoposto da tempo per vicende legate allo spaccio di stupefacenti fra cui anche alla recente operazione denominata “Mexal”, con cui i Carabinieri del Comando Provinciale di Livorno hanno contrastato e bloccato un fiorente giro di spaccio che interessava oltre alla provincia labronica altre province toscane ed italiane di altre regioni nonché importazione di sostanza dall’estero.
In particolare, l’uomo si trovava sottoposto a tale misura a seguito dell’arresto nel corso dell’ultima operazione condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Livorno, cd. Operazione MEXAL.
Si tratta dell’articolata attività di polizia giudiziaria che, oltre a disvelare traffici di sostanze stupefacenti nella provincia labronica ed in altre province toscane ed italiane, ha messo in luce un aspetto di novità negli ambienti labronici legati agli illeciti afferenti alle sostanze psicotrope in genere ovvero all’importazione dall’estero ed in particolare dal sudamerica delle cd. “droghe amazzoniche” quali mescalina, kratom, sudore di rospo, estratto del peyote e sarebbe emersa anche la cd. “ayuaska” (anch’essa sostanza allucinogena estratta dalle piante), al fine di essere utilizzate da alcuni indagati anche per inscenare dei “riti sciamanici” in compagnia di sodali dediti all’assunzione di psicotropi. Si tratta di droghe di nicchia, non emerse prima d’ora alle cronache nell’area labronica.
La loro letalità ai danni dell’organismo umano non è da trascurare, anzi. Risale infatti a pochi mesi fa la triste vicenda che ha riguardato un giovane 25enne della provincia di Venezia trovato privo di vita dopo l’assunzione di sostanze psicotrope del genere (anche ayuaska) non lontano da un’abbazia ove si era da poco inscenato un rito sciamanico al quale il ragazzo aveva partecipato.
Il 30enne di origini nordafricane, peraltro ampiamente noto per i suoi pregiudizi in materia di droga, aveva già manifestato insofferenza al rispetto delle prescrizioni e recentemente era stato arrestato per evasione dai medesimi militari poiché si era allontanato dal domicilio arbitrariamente.
L’AG ha quindi rivalutato la sua posizione e, sulla base dell’informativa dei militari, ha emesso nei suoi confronti il provvedimento più afflittivo della custodia cautelare in carcere, unico rimedioritenuto idoneo per evitare che l’uomo possa reiterare condotte illegali. Pertanto è stato tratto in arresto dai carabinieri per il reato di evasione e tradotto presso il carcere delle Sughere di Livorno.
Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, sono da ritersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – sino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.