Prima in Italia per l’attuazione di GOL, il programma di riforma delle politiche attive finanziato dal PNRR
Una rete che in un anno ha raddoppiato le politiche attive erogate (da 554.190 del 2022 alle 928.316 del 2023) e aumentato del 20% la capacità di inserimento lavorativo (nel 2023 oltre 126 mila persone).
È prima in Italia per l’attuazione di GOL, il programma di riforma delle politiche attive finanziato dal PNRR, con l’88% delle e dei potenziali utenti già presi in carico e oltre 5.000 percorsi formativi per 40.000 beneficiarie e beneficiari.
Sono questi i numeri più significativi della rete toscana dei servizi pubblici per l’impiego emersi questa mattina nella conferenza di apertura della terza edizione della Fiera Toscana del Lavoro. L’evento è in programma alla Fortezza da Basso a Firenze fino a giovedì prossimo per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e illustrare le misure messe in campo da Regione Toscana.
La rete regionale dei servizi pubblici per l’impiego è oggi un sistema che vede lavorare insieme Regione e ARTI, l’Agenzia Regionale Toscana per l’Impiego, realtà sempre più capillare con quasi 80 punti di accesso in tutti i territori (53 Centri per l’impiego e 25 sportelli territoriali ad ora attivati).
“Per quanto riguarda le politiche attive del lavoro – afferma l’assessora alla formazione professionale e al lavoro Alessandra Nardini – la Toscana è una Regione leader, ce lo dicono i numeri e i risultati, a partire da quelli del nuovo programma GOL previsto dal PNRR, che ci hanno visto raggiungere in tempi record i target che ci erano stati assegnati”. “Questi risultati sono anche il frutto – tiene a sottolineare – del lavoro di concertazione con le parti sociali, perché quando si percorre questa strada si raggiungono obiettivi ambiziosi e sfidanti. In Toscana vogliamo incentivare e sostenere buona occupazione: stabile, sicura, giustamente retribuita”.
Conversando con le giornalisti e i giornalisti a margine dell’apertura dei lavori l’assessora evidenzia che “Il tema centrale è quello dello skill mismatch, il disallineamento tra domanda e offerta di competenze”. “Noi dobbiamo riuscire a garantire alle aziende che cercano personale di poter trovare profili adeguatamente formati, anche per rispondere a quel bisogno di incrementare l’occupazione giovanile e femminile che nel nostro Paese ancora esiste. Perché anche i dati toscani, seppur migliori di quelli nazionali, non possono certo vederci soddisfatti. Stiamo investendo moltissimo sulla formazione, con percorsi formativi mirati proprio ad accrescere le competenze digitali e quelle green non solo per entrare nel mondo del lavoro ma anche non far fuoriuscire lavoratrici e lavoratori già occupati che hanno bisogno di aggiornare le loro competenze per stare al passo con i tempi e accompagnare le proprie aziende nei grandi processi di cambiamento”. “Le transizioni – conclude Nardini – non devono essere fermate, ma dobbiamo accompagnarle senza subirle, evitando perdita di posti di lavoro e aumento delle disuguaglianze, e senza mettere in contrapposizione rispetto dell’ambiente e diritto al lavoro”.
Anche per l’assessore all’economia Leonardo Marras, intervenuto nella sessione di apertura, la grande sfida che ha davanti il mercato del lavoro in Toscana è l’allineamento della domanda e dell’offerta. “È uno dei temi che viene segnalato con maggiore intensità”, rileva Marras. “Ci sono problemi di competenze e di giusta remunerazione – prosegue -. E un ulteriore aspetto che deve riguardare le imprese, oltre alla ricerca e all’offerta di lavoro, è la diffusione dell’utilizzo delle nuove tecnologie, sia per l’incremento della produttività, sia per intercettare anche l’interesse dei giovani”.
A proposito della situazione del tessuto produttivo regionale, l’assessore Marras osserva che “stiamo vivendo un momento contraddittorio. Da un lato, abbiamo una sostanziale piena occupazione, i contratti di lavoro a tempo indeterminato sono in crescita. Dall’altro però i salari sono bassi, e oggi non basta lavorare per uscire dalla zona della povertà. Di conseguenza anche il disagio sociale è un elemento da considerare”. Marras si sofferma sulla crisi del settore moda: “la fase è molto preoccupante, il ricorso alla cassa integrazione non accenna a diminuire, ma indubbiamente non possiamo rinunciare a quello che è il cuore pulsante della nostra manifattura e sostenere la ripresa degli investimenti nella direzione della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica”.
La Fiera – In mattinata al via i colloqui con le imprese. In base ai dati aggiornati, in Fortezza ci sono più di 120 aziende, mentre 9000 sono le candidature di persone in cerca di occupazione. Le offerte di lavoro, cioè i profili ricercati, hanno superato quota 400 (quasi 900 posti di lavoro). Le società e le imprese che hanno già aderito sono attive nei principali settori dell’economia toscana. Presenti anche realtà aziendali di livello nazionale ed internazionale tra le più dinamiche del sistema produttivo.
FONTE: TOSCANA NOTIZIE