Una giornata di riflessione e confronto sui servizi territoriali sanitari e socio-sanitari aperta a cittadinanza, Terzo settore, servizi, amministratori locali e regionali, per contribuire alla costruzione della nuova sanità territoriale e delle Case di Comunità
Si è svolta nei giorni scorsi negli Hangar Creativi di Livorno l’Agorà della Salute della Zona-Distretto Livornese, una giornata di riflessione e confronto sui servizi territoriali sanitari e socio-sanitari aperta a cittadinanza, Terzo settore, servizi, amministratori locali e regionali, per contribuire alla costruzione della nuova sanità territoriale e delle Case di Comunità.
“A Livorno – ha detto Simone Bezzini, assessore regionale al Diritto alla salute e sanità – è in corso uno degli avanzamenti del sistema socio sanitario più importanti di tutta la Toscana grazie alla progettazione del nuovo ospedale e alla completa redefinizione di una nuova offerta territoriale. Non bisogna guardare la nostra sanità con la testa rivolta al passato, ma con la disponibilità ad affrontare le criticità presenti. Vivere più a lungo significa anche una crescita dei bisogni ai quli serve dare risposte sempre più appropriate abbandonando una visione ospedalo-centrica”.
Il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, ha fatto poi un appello alla concretezza. “Per andare incontro alle necessità dei cittadini – ha detto – servono una serie di azioni che ci portino a: rafforzare l’offerta territoriale in tutte le sedi, da Via Del Mare a Salviano, dal padiglione 24 a Fiorentina, dotare la città di un nuovo ospedale e contemporaneamente mantenere standard di eccellenza grazie a investimenti in risorse umane e tecnologiche”.
“La sanità del futuro prossimo – ha dichiarato Serena Spinelli, assessora regionale alle politiche sociali – deve uscire dalla dimensione della semplice erogazione di prestazioni ed entrare in quella di una presa in carico complessiva che miri direttamente alla ricerca della salute del cittadino. Serve una vera e propria rigenerazione sociale da realizzare anche con la determinante collaborazione del Terzo settore che da sempre con professionalità e umanità si occupa della tutela dei soggetti più fragili”.
“La sanità in generale, è quella territoriale in particolare – ha ammesso Giacomo Corsini, direttore sanitario Azienda USL Toscana nord ovest – sta vivendo un momento di profondo cambiamento. Le nuove organizzazioni mirano a dare risposte innovative, ad esempio l’introduzione dell’automedica non è legata alla volontà di ridurre un servizio, ma di assicuralo in modo più efficiente ed efficace. Nella stessa direzione vanno l’introduzione, a partire dal prossimo 18 novembre, del nuovo numero unico 116.117, che servirà per chiamare il servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica), l’attivazione delle Centrali operative territoriali (Cot) e il rinnovo della convenzione con i medici di famiglia che rappresentano un punto di contatto fondamentale con i cittadini”.
“Esiste una sola sanità – ha ricordato Luca Carneglia, direttore sanitario dell’ospedale di Livorno – e soprattutto non esiste non un dualismo tra l’offerta ospedaliera e quella territoriale. Le prestazioni ospedaliere prevedono un alto assorbimento di risorse ed è quindi necessario che siano utilizzate solo quando realmente necessarie altrimenti rischiano di diventare uno spreco. Un esempio classico sono i cosiddetti ricoveri sociali ovvero quelli di persone che non hanno bisogno di cure di tipo ospedaliere, ma che vi ricorrono per mancanze di alternative oppure l’accesso al pronto soccorso dei codici a bassa priorità. Per evitare questo e quindi offrire maggiori risorse a chi ne ha veramente bisogno è necessario rafforzare quanto offerto al di fuori dalle mura ospedaliere”.
Dopo gli interventi di Massimo Angeletti, coordinatore dei medici di medicina generale della zona-distretto, e di Laura Guerrini, direttrice dei servizi sociali Azienda dell’Asl, che ha affrontato la questione dei nuovi bisogni socio-sanitari, che presentano sfide sempre più complesse, la direttrice della Zona distretto Livornese Cinzia Porrà ha poi delineato l’aspetto attuale e futuro della sanità territoriale. “La prossime sfide – ha detto Porrà – ci porteranno a definire una rete di servizi assicurati in 7 Case di Comunità e 2 sedi che rimarranno centri socio sanitari. Fra tutte queste strutture due, quella di Fiorentina e quella del padiglione 24, ricopriranno il ruolo di hub quindi con aperture 7 giorni su 7 divenendo fondamentali punti di riferimento per bisogni sanitari. La riforma dei servizi territoriali vuole migliorare l’accesso dei cittadini ai servizi di assistenza primaria: medici e pediatri di famiglia, specialisti ambulatoriali interni, infermieri di famiglia o comunità, infermieri che operano nell’assistenza domiciliare, operatori del sociale. Determinante in tutto questo sarà il ruolo della centrali operative territoriali previste dal Decreto ministeriale 77 del 2022 secondo il modello regionale definito con la delibera 495 del 2024. Si tratta di strutture, realizzate attraverso i finanziamenti PNRR, che assorbono, integrano ed ampliano le funzioni e le competenze delle ex-Agenzie di continuità ospedale territorio (Acot), estendendo la loro competenza anche sulle transizioni Territorio-Territorio e Territorio-Ospedale e la cui funzione è quella di coordinare l’integrazione tra servizi sanitari e socio-sanitari nella presa in carico degli assistiti e facilitare l’attivazione dei servizi appropriati ai bisogni dei pazienti. Nelle Cot opera un’equipe multiprofessionale composta da infermieri, medico di comunità, assistente sociale e fisioterapista attivata su segnalazione qualificata di professionisti”.
Ai relatori sono state poste anche delle domande dai gruppi di lavoro che sono stati formati nel corso della mattinata e all’interno dei quali sono state discusse le varie tematiche.
C’è poi stato spazio per la partecipazione dei cittadini alle politiche per la salute, con la presenza del coordinatore del Comitato di partecipazione della zona Livornese, Roberto Boschi, e la coordinatrice del Comitato di partecipazione aziendale, Maria Lina Cosimi.
Contestualmente nel corso dell’Agorà si sono svolte anche alcune attività pratiche: la cosiddetta “bussola dei servizi”, un gioco di ruolo per orientarsi nel panorama dei servizi territoriali, con il coinvolgimento dei referenti di diverse realtà socio-sanitarie, e la “mappa interattiva” delle organizzazioni territoriali.