Oggi in Francia il vernissage della mostra
Dario Petrucci, pittore livornese, esporrà le sue opere-copia, a partire dal 3 ottobre al numero 23, presso ‘La Rosa’ in La Rue Guillame Tell di Parigi, dedicate al concittadino Amedeo Modigliani. Di seguito le parole dell’attore, imitatore e pittore labronico Dario Ballantini.
“L’omaggio che da tanti anni Dario Petrucci fa al grande Amedeo Modigliani, è un atto d’amore che intende perpetuare la memoria del mitologico pittore livornese. Dandoci l’illusione di essere davanti ai suoi dipinti, così rari da vedere tutti insieme, le opere-copia, gratificano in buona parte, la voglia di capire il suo mistero”.
Petrucci ha potuto coltivare la passione per i soggetti del pittore, grazie al fatto di essere cresciuto in una famiglia che dell’arte ha onorato le forme per la scultura, dallo zio Maurizio, e le parole, grazie alla poesia di una madre sensibile alle rime.
Dedo, così affettuosamente chiamato dai livornesi, è identificato da molti storici dell’arte come uno dei protagonisti assoluti del XX secolo. Modigliani, come pittore-scultore, venne alla ribalta nella metà degli anni ottanta per la questione del ritrovamento delle teste scolpite, poi scoperte false, che la leggenda volle situate sul fondo dei canali in città perché gettate dallo stesso autore, dopo esser stato deriso da alcuni artisti.
Oggi un brand nazionale, Modì, grazie a Petrucci può essere ricordato come qualcosa di più che un artista maledetto: il tormento, tipico degli animi sensibili, quando avverso alle dinamiche di potere, può essere canalizzato proprio come fece Amedeo. Le sue donne, gli occhi vivi tenuti accesi dai colori freddi a distanza di oltre un secolo, e le carnagioni scure, molte mediorientali, rivelano un autore che ha viaggiato percependo una umanità come pochi, e che morì a soli trentasei anni.
Petrucci con l’iniziativa a Parigi, grazie alle sue opere-copia, farà da eco per tutto quel retaggio culturale di inizio novecento, che limitrofo a grandi nomi come quello di Picasso e ad altri avanguardisti, merita ancora di essere ricordato, ammirato e compreso.
Qui il Link della video Intervista a cura di Paolo Cavaleri con editing di Tiziana Etna.