Giani nella lettera sottolinea gli effetti del maltempo nelle aree colpite
Il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale per garantire un tempestivo intervento e il superamento delle criticità nei territori di Firenzuola, Marradi e Palazzuolo sul Senio duramente colpiti dall’ondata del maltempo che si è verificata anche in Toscana il 18 e il 19 settembre.
E’ quanto chiede il presidente Eugenio Giani che ha appena inviato una lettera al ministro per la Protezione civile Nello Musumeci argomentando nel dettaglio le motivazione che portano alla richiesta dello stato di emergenza.
Giani già domenica, a fronte del grave impatto sul territorio, ed in considerazione degli isolamenti registrati, aveva avviato la procedura per la dichiarazione dello stato di emergenza regionale, con la lettera inviata oggi entra nel dettaglio e coinvolge direttamente il Governo.
“Da una prima ricognizione – spiega il presidente Giani- a cura del settore Protezione civile si evince una stima provvisoria per l’attuazione dei primi interventi urgenti pari a circa 5 milioni di euro rispetto alla quale mi riservo – spiega ancora Giani- di trasmettere al più presto una ulteriore e più aggiornata quantificazione delle spese sostenute e delle risorse occorrenti sia in relazione alle misure poste in essere che per quelle da attivare rispetto al contesto emergenziale”.
Giani nella lettera sottolinea gli effetti del maltempo nelle aree colpite: la compromissione di gran parte della viabilità, sia quella provinciale che comunale, con conseguente isolamento di alcune frazioni (Lutirano, Grisigliano), nonché la compromissione della rete elettrica e l’evacuazione, per motivi strutturali, di alcuni nuclei familiari dalla propria abitazione.
L’evento infatti ha comportato sostanziamene dissesti di versante anche di grandi dimensioni e profondi, aggravati da fenomeni di ruscellamento e colate detritiche coinvolgendo in particolare i versanti romagnoli della Provincia di Firenze corrispondenti all’Alto Mugello che afferiscono alla parte alta dei bacini idrografici dei torrenti Lamone, Senio e Santerno.
FONTE: TOSCANA NOTIZIW