Si tratta di un primo livello di assistenza per poi nel caso orientare il paziente verso uno specialista e sono i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta a richiedere la visita e la presa in carico dello psicologo di base
La sperimentazione dello psicologo di base è partita: il servizio dal 16 settembre è attivo in tutte le Asl toscane. Il compito del nuovo servizio pubblico è quello di intercettare precocemente e prevenire la cronicizzazione o le forme acute di disagio psicologico: quello che può ad esempio scaturire da un lutto, dalla perdita del lavoro, dalla diagnosi di una malattia o nell’ambito della prevenzione ed educazione alla cura e al benessere.
Si tratta di un primo livello di assistenza per poi nel caso orientare il paziente verso uno specialista e sono i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta a richiedere la visita e la presa in carico dello psicologo di base.
Fin dalla istituzione, l’obiettivo era quello di integrare questa nuova figura del servizio sanitario pubblico in luoghi rilevanti per la tutela della salute. Da qui la scelta delle Case di comunità. La Regione aveva incaricato le Asl di presentare un progetto, della durata di diciotto mesi.
La legge regionale numero 39 del 15 novembre 2022, ha istituito in Regione Toscana la figura dello psicologo di base, introducendo un nuovo servizio presso le Case di Comunità nell’ottica di favorire la prossimità delle cure per i cittadini e l’approccio multidisciplinare.
La delibera della Regione numero 1601 del 28 dicembre 2023, definisce i criteri e le modalità d’introduzione, nelle Aziende sanitarie toscane di questa figura.
La delibera regionale 240 del 4 marzo 2024 ha approvato il regolamento di attuazione della legge 39.
Sul territorio dell’Asl Toscana nord ovest lo psicologo opera nella Casa della salute della Versilia a Querceta in provincia di Lucca tutti i giorni dal lunedì al sabato, sempre mediante richiesta specifica del medico di medicina generale o di altro specialista presente nella struttura.
L’Asl, con determinazione dirigenziale numero 2722 del 4 settembre 2024, ha affidato ai due psicologi individuati un incarico libero professionale per la durata di 18 mesi per il progetto sperimentale di “Psicologo di base – Dipartimento Salute mentale e dipendenze” mediante l’utilizzo della specifica graduatoria per questa Azienda approvata con determinazione dirigenziale di ESTAR numero 829 del 23 luglio 2024.
Il servizio viene svolto in coordinamento con i medici di famiglia e i pediatri e in sinergia operativa con le attività svolte all’interno delle Case di comunità e con i presidi distrettuali. L’accesso al servizio del paziente avviene dunque a seguito di richiesta di valutazione e consulenza psicologica rivolta allo psicologo da parte del medico, del pediatra o di un altro specialista. Ricevuta la richiesta, lo psicologo effettua almeno tre incontri di valutazione prima di formulare la diagnosi. In particolare, l’attività dello psicologo di base è finalizzata a fornire un primo livello di assistenza psicologica, accessibile ed efficace, che comporti una riduzione di tempi e costi per le famiglie e per il Servizio sanitario nazionale.
Lo psicologo si occupa in particolare di prevenire e ridurre il rischio di disagio psichico, della promozione della salute psicologica, di intercettare e dare una risposta precoce alle situazioni che possano compromettere il benessere psicologico e la salute. Il professionista collabora con altre figure sanitarie in un’ottica bio-psico-sociale, e svolge interventi in presenza o in teleassistenza a livello individuale, di gruppo e di comunità.
La referente del progetto versiliese è la direttrice facente funzione dell’unità operativa complessa di Salute mentale adulti, infanzia e adolescenza e Serd – area nord Fiammetta Mozzoni, nell’ambito del dipartimento della Salute mentale diretto da Angelo Cerù e insieme al responsabile dell’unità funzionale Salute mentale Adulti Jacopo Massei per la Zona distretto della Versilia.
Il nuovo servizio dello psicologo di base si inserisce in una sede che, grazie alla stretta collaborazione in atto con la Croce Bianca di Querceta, proprietaria dell’immobile, presieduta da Croce Bianca Paolo Giannarelli, che ha consentito all’Azienda sanitaria di portare avanti un’interessante “sperimentazione di struttura di prossimità”, sulla base di un progetto della Regione Toscana che ha coinvolto tre ambiti nelle tre grandi Aziende sanitarie territoriali: per l’Asl Toscana nord ovest, appunto la Zona Versilia diretta da Alessandro Campani.
La scelta della sede non è stata scelta a caso ma è stata quindi determinata dalle potenzialità espresse da questa Casa di Comunità, sia per aver già partecipato a progetti sperimentali, sia per la strategica ubicazione geografica e per la diffusa attività sul territorio. La struttura è infatti in grado di fornire servizi all’avanguardia.
Nella Casa della salute di Querceta si è infatti svolta la sperimentazione del processo di evoluzione verso la Casa della Comunità, per definire linee guida e standard d’attività da estendere poi a tutta la Regione. Il progetto prevedeva lo sviluppo di alcune linee d’attività anche innovative legate ad esempio alle multiprofessionalità, allo sviluppo della centrale operativa territoriale, alla partecipazione della comunità, orientamento e informazione su percorsi e accoglienza, telemedicina.
La struttura polifunzionale di Querceta, collocata in uno stabile di recente costruzione, è dunque all’avanguardia da vari punti di vista: è nata come sede di CUP, accoglie un punto di emergenza territoriale e di assistenza primaria, ospita ambulatori di medici di famiglia, servizi sociali e Punto Insieme, oltre a diverse attività sanitarie distrettuali zonali e a servizi specialistici come quelli di Ginecologia e Diabetologia, con un’importante sinergia ospedale-territorio che si pone l’obiettivo di venire sempre più incontro alle necessità dei cittadini, in particolare per le situazioni in cui emergano difficoltà della persona a spostarsi e ad accedere alle strutture ospedaliere.
Nello svolgimento della sua attività lo psicologo svolge attività di prevenzione, intercettando precocemente il disagio psichico, si pone in sinergia operativa con le attività svolte all’interno delle Case di comunità e con i presidi distrettuali. In particolare, l’attività dello psicologo di base è finalizzata ad erogare un primo livello di assistenza psicologica di qualità, accessibile ed efficace, con un favorevole rapporto costo-efficacia in termini di riduzione di tempi e costi per le famiglie e per il Servizio sanitario nazionale, a promuovere il benessere psicologico nell’ambito della rete della medicina generale e della pediatria di libera scelta, rispondendo ai bisogni assistenziali di base dei cittadini ed a stabilire un rapporto con i contesti di vita degli utenti, delle famiglie e delle comunità, integrandosi con i servizi sanitari e socio-sanitari.
Allo psicologo di base competono quindi funzioni di:
- prevenzione e riduzione del Rischio di disagio psichico, ed in particolare sia la prevenzione primaria rivolta a intervenire precocemente e tempestivamente sulle situazioni e sulle problematiche psico-sociali che la prevenzione secondaria rivolta ad attuare un intervento di primo livello nei casi di sofferenza psicologica già in atto;
- promozione della Salute e delle “Risorse psicologiche”;
- intercettazione e risposta precoce alle situazioni che compromettono il benessere psicologico;
- collaborazione con altre figure sanitarie in un’ottica bio-psico-sociale, rivolta ad assicurare interventi centrati sulla persona nella sua globalità;
- svolgimento di interventi in presenza o in teleassistenza a livello individuale, di gruppo e di comunità, interventi domiciliari, di psico-educazione e di psico-consulenza nonché l’invio precoce ai servizi specialistici di secondo livello nel territorio, qualora se ne ravveda la necessita.
Lo psicologo di base riceve la richiesta da parte del medico e pediatra di famiglia e assume in carico la richiesta di assistenza, sviluppa un programma di sostegno psicologico avvalendosi anche delle strutture di secondo livello competenti sul problema individuato.
Le aree di intervento dello psicologo, a titolo esemplificativo e non esaustivo, sono queste:
- problemi legati all’adattamento nelle diverse fasi del ciclo di vita dovuti a lutto, perdita di lavoro, separazioni;
- disagi emotivi transitori ed eventi stressanti;
- accoglimento e orientamento del paziente nei casi di diagnosi infauste e cronicità o recidività di malattia e difficoltà nell’aderenza alla cura all’interno dei percorsi clinico-assistenziali multidisciplinari;
- partecipazione a progetti di prevenzione della malattia e di promozione ed educazione alla salute.