L’evento era rivolto alla cittadinanza, al terzo settore, ai rappresentanti dei servizi, agli amministratori locali e regionali
Lavorare tutti insieme alla costruzione della nuova sanità territoriale. Questo l’obiettivo della prima edizione dell’Agorà della salute che si è svolta oggi (sabato 21 settembre), con l’organizzazione della Zona distretto Piana di Lucca, nella sala del Capitolo del Real Collegio, nel centro di Lucca. Nell’attiguo loggiato della sede congressuale erano anche stati allestiti alcuni stand legati ai servizi Asl.
L’evento era rivolto alla cittadinanza, al terzo settore, ai rappresentanti dei servizi, agli amministratori locali e regionali, per confrontarsi e per discutere in maniera costruttiva e proattiva della riforma della sanità territoriale e dellepolitiche di salute per il territorio.
All’iniziativa, che rappresentava la conclusione di un percorso di condivisione e riflessione, hanno dunque partecipato la direzione e dei professionisti dell’Azienda USL Toscana nord ovest, gli amministratori locali e rappresentanti delle associazioni di volontariato e di tutela.
Tra i saluti istituzionali da segnalare quelli del vice sindaco di Lucca Giovanni Minniti, dell’assessora regionale alle Politiche sociali, all’edilizia residenziale pubblica e alla cooperazione internazionale Serena Spinelli, di Guglielmo Menchetti in rappresentanza dell’Ordine dei Medici di Lucca e del nuovo Direttore diocesano don Andrea Cardullo.
A seguire, si è poi svolto un laboratorio di ispirazione e confronto con la partecipazione di amministratori e amministratrici dei Comuni della Piana di Lucca dal titolo “Risorse e opportunità per la Piana di Lucca”.
In questo ambito hanno parlato dei servizi territoriali e dei percorsi di integrazione tra ospedale-territorio il direttore sanitario dell’Azienda USL Toscana nord ovest Giacomo Corsini, il direttore dell’ospedale “San Luca” Spartaco Mencaroni e il coordinatore dei Medici di medicina generale della Piana di Lucca Francesco Rossi.
La direttrice dei servizi sociali Azienda dell’Asl Laura Guerrini ha affrontato la questione dei nuovi bisogni socio-sanitari, che presentano sfide sempre più complesse, mentre la direttrice della Zona distretto della Piana di Lucca Eluisa Lo Presti ha approfondito il tema delle risorse e delle “traiettorie” per il territorio.
Ai relatori sono state poste anche delle domande dai gruppi di lavoro che sono stati formati nel corso della mattinata e all’interno dei quali sono state discusse le varie tematiche.
C’è poi stato spazio per la partecipazione dei cittadini alle politiche per la salute, con la presenza della coordinatrice del Comitato di partecipazione della zona Piana di Lucca Cecilia Carmassi e della coordinatrice del Comitato di partecipazione dell’Area vasta Toscana nord ovest Maria Lina Cosimi.
E’ intervenuta inoltre l’assessora con delega al sociale del comune di Capannori Silvia Sarti, mentre le conclusioni sono state affidate all’assessora regionale Serena Spinelli insieme all’assessore alle Politiche sociali del comune di Porcari Michele Adorni.
Contestualmente nel corso dell’Agorà si sono svolte anche alcune attività pratiche: la cosiddetta “bussola dei servizi”, un gioco di ruolo per orientarsi nel panorama dei servizi territoriali, con il coinvolgimento dei referenti di diverse realtà socio-sanitarie, e la “mappa interattiva” delle organizzazioni territoriali. Per quest’ultima attività l’invito ai cittadini era quello di segnalare alla Zona distretto Piana di Lucca la propria organizzazione descrivendone anche le peculiarità.
L’evento ha permesso di fare il punto sul processo di programmazione e sviluppo della nuova sanità territoriale e delle case ed ospedali della comunità, sempre con l’obiettivo di garantire servizi socio-sanitari adeguati alle esigenze della popolazione.
La riforma dei servizi territoriali vuole migliorare l’accesso dei cittadini ai servizi di assistenza primaria: medici e pediatri di famiglia, specialisti ambulatoriali interni, infermieri di famiglia o comunità, infermieri che operano nell’assistenza domiciliare, operatori del sociale. Tra le finalità: una presenza capillare di attività attraverso la rete delle Case di Comunità, la creazione di equipe multiprofessionali per cronici e fragili, il potenziamento dei livelli di interazione con i cittadini tramite le COT, l’aumento dei posti letto di cure intermedie, il miglioramento dei servizi di ADI (assistenza domiciliare integrata), l’adeguamento della rete delle cure palliative e dei percorsi di accesso e cura.
Ormai è chiaro che è necessario rivedere il modello organizzativo ed è fondamentale rafforzare il territorio in tutte le sue componenti. L’integrazione e il potenziamento delle cure domiciliari, lo sviluppo della sanità d’iniziativa e il miglioramento della presa in carico sul territorio, in particolare dei pazienti affetti da patologie croniche, dovrebbe anche consentire di far ridurre gli accessi nelle strutture di Pronto soccorso e di garantire servizi personalizzati alla popolazione, soprattutto quella più anziana e fragile.
Importante anche l’attivazione delle Centrali operative territoriali (COT) previste dal Decreto ministeriale 77 del 2022 secondo il modello regionale definito con la delibera 495 del 2024. Si tratta di strutture, realizzate attraverso i finanziamenti PNRR, che assorbono, integrano ed ampliano le funzioni e le competenze delle ex-Agenzie di continuità ospedale territorio (ACOT), estendendo la loro competenza anche sulle transizioni Territorio-Territorio e Territorio-Ospedale e la cui funzione è quella di coordinare l’integrazione tra servizi sanitari e socio-sanitari nella presa in carico degli assistiti e facilitare l’attivazione dei servizi appropriati ai bisogni dei pazienti. Nelle COT opera un’equipe multiprofessionale composta da infermieri, medico di comunità, assistente sociale e fisioterapista. Le centrali vengono attivate su segnalazione qualificata di professionisti che operano all’interno della rete dei servizi ospedalieri e socio-sanitari territoriali e non è prevista l’attivazione diretta da parte dei cittadini. Le COT operative in Azienda Toscana nord ovest sono 13, di cui a Lucca, quella aziendale (nella Cittadella della Salute “Campo di Marte”) e quella locale (all’ospedale “Sal Luca”).
Come è stato ribadito nel corso dell’iniziativa, a partire dal 18 novembre sarà poi attivo anche in Asl Toscana nord ovest il nuovo numero unico 116117, che servirà per chiamare il servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica). Dall’altro capo del telefono risponderanno operatori competenti o medici qualificati: quasi duecento le linee attive in contemporanea che permetteranno di richiedere assistenza e consigli non urgenti, un ulteriore tassello del percorso di innovazione della sanità territoriale.
Questa nuova attività dedicata alle cure non urgenti lavorerà in sinergia con il servizio di emergenza urgenza 112.