Realtà solidali al servizio delle persone in Via Lorenzini
È stata inaugurata la mattina del 18 settembre in Via Lorenzini 30-34 alle ore 10:00, la nuova sede della ‘Bottega Solidale’ di Livorno. Realtà importante che, già in Via Angelica Palli, da quasi sei anni si occupa di venire incontro alle esigenze di persone in difficoltà per l’approvvigionamento di prima necessità come quello del cibo.
Trattasi di una APS che, mantenendo la collaborazione col ‘Centro Cristiano Fonte di Vita’, grazie alla presenza dei pastori Dante Bernarducci ed Ezio Sidoti della Chiesa evangelica, ha poi sviluppato una serie di collaboratori, volontari e soprattutto amici che si adoperano fin dagli inizi di aiutare chi ha più bisogno: nuclei familiari con ISEE molto bassi, che non superano le 6000 euro annui, soggetti sprovvisti di cittadinanza per cause di forza maggiore, persone con impossibilità di muoversi liberamente, altri con una pensione irrisoria, chi ha perso il lavoro, chi ha un’invalidità, fino alle ragazze madri.
Ogni martedì arriva nella sede predisposta la merce disponibile e acquistabile tramite una carta a punti, ricaricabile nel tempo. Pasta, legumi in scatola, pesce, frutta e verdura di stagione, fino all’olivo di oliva e i prodotti dolciari. Snack salati, latte, prodotti dolciari e cibo per neonati. Anche se questa sembra la più grande ricchezza, non è così, perché il reale valore sono i volontari, le persone comuni che mettono il cuore al fine di poter far parte di qualcosa di più che una comunità … una famiglia.
Casalp è stata la partnership che ha permesso il trasloco nella nuova sede, dove questa attività riesce a far fronte alle spese con un autosostentamento grazie a cene di beneficenza, mercatini per oggettistica e altro ancora. Ladys Acosta, come responsabile del centro, si è detta entusiasta anche del fatto che la ‘Bottega Solidale’ predisporrà dei corsi per entrare nel mondo del lavoro, dal cucito alla enogastronomia, con un occhio particolare al mondo del digitale.
Presente anche l’assessore alle politiche sociale, Andrea Raspanti: “L’amministrazione pubblica, senza delle antenne sul territorio non riesce a svolgere il proprio lavoro, questo è un esempio che sono le infrastrutture e la rete sociale che ne consegue a fare la differenza e rendere la città un posto più accogliente, umano e solidale”.
Una grande apertura che ha visto la partecipazione di molti cittadini che hanno ascoltato le parole di alcuni rappresentanti delle istituzioni attente alla questione, che con Raspanti, i pastori Dante Bernarducci ed Ezio Sidoti hanno convenuto con il pensiero che la più grande povertà nella vita delle persone non sia tanto la malattia o una perdita, ma la solitudine quotidiana, che con gesti e attività come questa possiamo combattere tutti insieme.
Foto di Paolo Cavaleri