Preoccupazione per l’impatto occupazionale delle ditte locali. Richiesto un incontro al MIMIT per ulteriori garanzie.
Livorno, 18 settembre 2024 – Dopo il giudizio positivo del ministero sulla compatibilità ambientale del progetto della bioraffineria Eni di Stagno, il Coordinamento RSU Fiom delle ditte in appalto Eni esprime preoccupazione per l’impatto che questa iniziativa avrà sull’occupazione locale.
Secondo quanto riportato dal sindacato, è fondamentale mantenere alta l’attenzione sugli effetti che il progetto avrà non solo sui dipendenti diretti della raffineria Eni, ma anche sui lavoratori delle ditte appaltatrici attive nel territorio livornese. Il rischio principale riguarda la gestione dei lavori di costruzione dei tre nuovi impianti previsti dal progetto.
Al momento, non è ancora chiaro se le opere verranno affidate alle aziende che già operano all’interno dello stabilimento o se verranno coinvolte imprese provenienti da altre regioni. Nel caso in cui prevalga la seconda opzione, potrebbe verificarsi una situazione paradossale, con lavoratori provenienti da altre parti d’Italia impegnati in grandi volumi di lavoro, mentre le ditte locali vedrebbero ridursi drasticamente le loro attività.
Un altro timore evidenziato dalla Fiom è legato alla possibilità di subappalti a cascata, che potrebbe rendere difficile la gestione e il controllo delle attività, aggravando ulteriormente la situazione lavorativa per l’indotto.
La preoccupazione del sindacato è già stata comunicata nei mesi scorsi alle istituzioni locali e alla Regione. Il timore è che il progetto della bioraffineria porti a una riduzione significativa dei posti di lavoro nelle aziende che operano in appalto. Per questo motivo, il Coordinamento RSU Fiom ritiene necessario aprire un tavolo di confronto con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) per ottenere ulteriori garanzie e tutelare il futuro occupazionale dei lavoratori locali.
Coordinamento RSU Fiom Ditte in Appalto Eni