L’Autorità garante ha deciso di approfondire le dinamiche di un mercato, quello dell’editoria scolastica, del valore di circa un miliardo annuo e spesso al centro delle polemiche
L’arrivo del mese di settembre non segna solo la fine delle vacanze per molti, ma anche dover fare i conti con le pesanti spese scolastiche per le famiglie; il prezzo dei testi per la scuola, in particolare, rappresenta una voce di spesa molto importante, soprattutto per chi ha più figli in età scolare.
Tra la crescente polemica che ogni anno, puntuale, torna a rafforzarsi in questo mese, Antitrust ha deciso di avviare un’indagine conoscitiva sulle dinamiche del mercato editoriale dedicato all’istruzione, comprensiva di consultazione pubblica che verrà aperta a tutti i soggetti interessati.
Questo mercato, del valore attuale di un miliardo di euro, si trova al centro delle polemiche ormai da anni per la mancanza di innovazione (come, ad esempio, il passaggio al formato digitale), per la rigida imposizione sulla scelta dei testi e non da ultimo per il peso economico che comporta sui bilanci familiari.
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha quindi spiegato in una nota che “intende approfondire le dinamiche concorrenziali dei mercati interessati e una serie di criticità oggetto di ricorrente considerazione pubblica, come l’andamento dei prezzi, le modifiche frequenti delle edizioni, le difficoltà di approvvigionamento e delle modalità di distribuzione, le possibili rigidità nelle modalità di adozione scolastica, anche considerando le innovazioni tecnologiche nel settore, soprattutto per quanto riguarda la combinazione dei formati cartaceo-digitale e la circolazione dei diritti di proprietà delle edizioni digitali”.