Il corso si articolerà in otto sedute di psicoterapia di gruppo
Sono aperte le iscrizioni alla prossima edizione del corso per il “Trattamento non farmacologico di gruppo del disturbo di panico” al poliambulatorio di via Fleming a Pontedera. Si parte il prossimo 21 ottobre ed è possibile iscriversi entro il 14 ottobre. Gli incontri saranno condotti da un medico psichiatra e da un infermiere dell’Unità funzionale di salute mentale adulti.
Il corso si articolerà in otto sedute di psicoterapia di gruppo, di due ore ciascuna, che si terranno ogni lunedì in orario 14.30-16.30. L’equipe di lavoro è composta dalla dottoressa Laura Pellegrini e dalle infermiere Moira Anichini e Evelyn Falciani. Per accedere al corso è necessario fare prima una valutazione presso il Centro di salute mentale di Pontedera: per l’appuntamento ci si può rivolgere alle infermiere Anichini e Falciani dal lunedì al venerdì (in orario 8:00-20:00) al numero di telefono 0587-273341. Il termine ultimo per aderire è mercoledì 14 ottobre. La quota ticket di partecipazione è pari a 38 euro.
I partecipanti avranno la possibilità di avere informazioni sulla natura del disturbo, imparare tecniche utili a fronteggiare i sintomi fisici degli attacchi acuti d’ansia (tecnica di controllo del respiro e della tensione muscolare), addestrarsi ad affrontare attraverso l’esposizione graduale le situazioni temute o evitate, identificare e modificare le convinzioni errate alla base del disturbo. Sarà possibile parlare apertamente del proprio disturbo con gli operatori e condividere le proprie esperienze con gli altri membri del gruppo, senza più considerare l’attacco di panico un tabù.
Si stima che l’1,5 – 5% della popolazione soffra di disturbo di panico. Tachicardia, sudorazione improvvisa, tremore, sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, paura di morire o di impazzire, brividi o vampate di calore, sono solo alcuni dei sintomi che caratterizzano un attacco di panico. Chi ha provato questa esperienza la descrive come terribile, spesso improvvisa ed inaspettata. Il timore di un nuovo attacco può diventare immediatamente forte e dominante e il singolo episodio esitare facilmente in un vero e proprio disturbo di panico, più per “paura della paura” (la cosiddetta ansia anticipatoria) che altro. In tal caso la persona si trova invischiata in un circolo vizioso che spesso ha come conseguenza l’agorafobia, ovvero la paura di luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile un aiuto, nel caso di un attacco di panico. L’evitamento di tutte le situazioni potenzialmente ansiogene diviene la modalità prevalente: il soggetto si trova schiavo del suo disturbo, dipendente dagli altri (familiari, accompagnatori) e può sviluppare una depressione secondaria.