Le famiglie sono alle prese con l’aumento delle spese obbligate, riducendo i margini per i commercianti.
Il 4 settembre si è concluso il periodo dei saldi estivi 2024, e i commercianti di Livorno e provincia tracciano un bilancio dai toni contrastanti. Da una parte, le vendite durante i saldi hanno mostrato segni di vivacità; dall’altra, molti operatori lamentano una riduzione significativa degli introiti. Le famiglie hanno effettuato acquisti approfittando principalmente degli sconti, ma ciò ha portato a margini di guadagno contenuti per i commercianti.
“La situazione è complessa”, spiega Francesca Marcucci, presidente provinciale di Confcommercio Livorno. “Le spese obbligate, in particolare quelle legate all’abitazione, stanno pesando sempre di più sui bilanci familiari. Di conseguenza, i consumi – che sono una componente cruciale della domanda interna – sono in forte calo”. Secondo Marcucci, è necessario un intervento con misure strutturali che possano ridurre il peso fiscale sulle famiglie, come l’accorpamento delle aliquote Irpef e una progressiva riduzione del carico fiscale, per stimolare i consumi e sostenere il settore commerciale.
L’Ufficio Studi di Confcommercio ha approfondito le dinamiche che stanno penalizzando la capacità di spesa delle famiglie, evidenziando la necessità di politiche fiscali mirate per rilanciare l’economia. “Secondo il nostro rapporto nazionale”, continua Marcucci, “le spese obbligate rappresentano il 41,8% del totale delle spese familiari, una cifra che evidenzia la pressione crescente sui bilanci domestici”.
“La voce più gravosa”, aggiunge la presidente di Confcommercio, “è legata all’abitazione, con una spesa media di 5.000 euro per famiglia, seguita dai costi per energia, gas e carburanti, che sfiorano i 2.000 euro annui”. Questi dati mostrano un trend preoccupante: la riduzione del benessere familiare sta abbassando la propensione al consumo, mettendo a rischio i consumi liberi, fondamentali per alimentare la crescita economica.
Il presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha sottolineato la necessità di ridurre il cuneo fiscale e intervenire sulla spesa pubblica inefficiente per mitigare l’impatto della pressione fiscale sui consumi e, di conseguenza, sull’economia nel suo complesso.