I Carabinieri arrestano un nordafricano implicato nei traffici di droga tra Livorno e la Val d’Elsa
Nella notte tra il 2 e il 3 settembre 2024, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Livorno, in collaborazione con le forze dell’Arma di Poggibonsi (SI), hanno arrestato un ulteriore indagato nell’ambito dell’Operazione “Mexal”. L’arrestato, un nordafricano poco più che ventenne, è accusato di essere un corriere coinvolto nei traffici di droga in Toscana.
Il soggetto era ricercato con un’ordinanza restrittiva emessa dal Tribunale di Livorno e si trovava a Poggibonsi dopo aver operato in diverse località toscane. Prima di essere localizzato nella provincia di Siena, l’indagato aveva venduto stupefacenti nei boschi di Castiglione della Pescaia (GR) e Montalto di Castro (VT). Livorno, in particolare l’area tra via della Bassata e piazza Repubblica, era il punto nevralgico per l’approvvigionamento e l’immagazzinamento delle sostanze.
Le indagini, che hanno coinvolto anche avanzate tecniche di osservazione, hanno permesso di localizzare e arrestare l’uomo, che si trovava in compagnia di due individui italiani. Le ricerche, protrattesi per circa due giorni, hanno visto il supporto delle Squadre Operative di Supporto (SOS) del 6° Battaglione “Toscana” di Firenze, specializzate nel contrasto a minacce terroristiche e operazioni ad alta criticità.
Le indagini hanno rivelato una perfetta collaborazione tra italiani e stranieri nel traffico di droga, dimostrando un’efficace joint venture nella gestione dello spaccio in Toscana. Questo sistema sofisticato ha visto italiani e stranieri lavorare insieme in tutte le fasi del traffico, dalla produzione alla vendita al dettaglio.
La domanda di droga rimane alta e trasversale, coinvolgendo un’ampia gamma di persone, dai giovani ai professionisti di età matura. L’operazione “Mexal” ha permesso di ricostruire dettagliatamente il sistema di spaccio, portando a numerosi arresti e sequestri di significativi quantitativi di droghe e psicotropi.
Dopo l’arresto, il giovane è stato trasferito al Comando Compagnia Carabinieri di Poggibonsi per completare le formalità di rito e successivamente è stato condotto nel carcere di Siena. Si precisa che, secondo la legge, gli indagati sono da considerarsi presunti innocenti fino a prova contraria.