Un omaggio ai caduti e un invito a coltivare la pace in un mondo sempre più incerto.
Pisa, 2 settembre 2024 – Questa mattina, lunedì 2 settembre, Pisa ha celebrato l’80° anniversario della Liberazione della città con una serie di eventi organizzati dal Comune, in collaborazione con il Consiglio Regionale della Toscana e la Provincia di Pisa. La commemorazione ha reso omaggio alle figure chiave della storia cittadina, con la deposizione di corone d’alloro sulle tombe dei sindaci Italo Bargagna, Vittorio Galluzzi, Renato Pagni, Enrico Pistolesi e dell’arcivescovo Gabriele Vettori. La giornata è proseguita con la celebrazione della Santa Messa e la deposizione di una corona ai Caduti nella Cappella di Santa Caterina di Alessandria.
Successivamente, in Logge dei Banchi, si è tenuta la cerimonia ufficiale, coordinata dall’assessore Riccardo Buscemi. Presenti, tra gli altri, il sindaco di Pisa, Michele Conti, il presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, il presidente della Provincia di Pisa, Massimiliano Angori, e il presidente del Comitato provinciale ANPI di Pisa, Bruno Possenti.
Nel suo intervento, il sindaco Michele Conti ha sottolineato l’importanza della ricorrenza: “Oggi celebriamo l’80° anniversario della liberazione della nostra città, un evento che ha segnato la fine della guerra per Pisa. Abbiamo reso omaggio ai sindaci che hanno guidato la città in un periodo difficilissimo, ma soprattutto ricordiamo i drammi vissuti tra il 1943 e il 1944: un anno di sofferenze, bombardamenti, lutti e distruzioni che colpirono migliaia di famiglie pisane.”
Conti ha poi ripercorso gli eventi che portarono alla liberazione della città il 2 settembre 1944, grazie all’ingresso delle truppe americane, e ha evidenziato lo stato devastato in cui si trovava Pisa: “Ponti distrutti, quartieri irriconoscibili, migliaia di sfollati. Una città segnata dalla violenza e dagli eccidi, ma anche capace di rialzarsi grazie al coraggio e alla dignità dei suoi abitanti.”
Infine, il sindaco ha lanciato un messaggio di pace e speranza per il futuro, ricordando l’importanza di mantenere viva la memoria storica per evitare che simili tragedie si ripetano: “Oggi più che mai dobbiamo coltivare la pace e trasformare il ricordo di quei giorni dolorosi in un messaggio di speranza per le generazioni future.”