L’uomo ha anche ingaggiato una colluttazione con il poliziotto che si era posto al suo inseguimento al fine di garantirsi la fuga
Nell’ambito dei servizi intensificati per garantire la sicurezza in questo centro, personale della Sezione Volanti, alle ore 18.00 circa di ieri 20 agosto 2024 in Via Pini (quartiere “Shangai”) procedeva al controllo di un motoveicolo e del relativo conducente, fermo sul ciglio della strada.
La volante si affiancava al mezzo e nel momento in cui l’operatore della volante scendeva dal veicolo per effettuare il controllo il soggetto in questione accendeva il motore della motocicletta e tentava di darsi alla fuga. Il conducente del motoveicolo sottoposto a controllo, non riuscendo a fuggire poiché la via di fuga era ostruita dalla parte anteriore dalla vettura di servizio, lasciava cadere la moto a terra e cominciava a correre.
Veniva richiesto l’ausilio delle altre volanti che prontamente giungevano sul posto a dare man forte all’operatore che inseguiva a corsa il malfattore. Dopo aver percorso varie vie il fuggitivo terminava la corsa in via Turati ove, all’interno dei giardini di un condominio si disfaceva di un grosso pacco di colore marrone avvolto da cellophane, successivamente recuperato dagli operatori.
In questa circostanza, l’uomo ingaggiava una colluttazione con il poliziotto che si era posto al suo inseguimento al fine di garantirsi la fuga. Sopraggiunte le volanti in ausilio, il soggetto veniva bloccato.
Gli equipaggi, a questo punto, procedevano a condurre il soggetto ed il motociclo marca YAMAHA modello FZI a lui intestato presso questi Uffici della Questura per il successivo controllo e identificazione nel quale risultava essere cittadino albanese del 1991 in possesso di permesso di soggiorno con a carico precedenti di polizia La sostanza contenuta all’interno del grosso pacco avvolto da nastro da imballaggio di colore marrone a sua volta ricoperto da cellophane risultava essere stupefacente del tipo eroina per un peso complessivo di 551 gr.
Lo straniero veniva quindi tratto in arresto e tradotto presso la locale Casa Circondariale. Va precisato che il procedimento penale non è ancora definito e, pertanto, le contestazioni dovranno essere ulteriormente verificate nell’eventuale giudizio. Solo una sentenza definitiva di condanna potrà far ritenere colpevole l’indagato.
FONTE: QUESTURA DI LIVORNO