Appuntamento domani alle ore 18.30 a Villa Maria
Domani, martedì 30 luglio, alle ore 18.30, nel parco di Villa Maria (via Redi, 22), con l’incontro dal titolo Dal documentario al lungometraggio si apre la rassegna La Bella Estate, i mestieri del cinema, organizzata dalla Biblioteca Labronica sede di Villa Maria, Centro di Documentazione sulle Arti dello Spettacolo.
La manifestazione è promossa dal Comune di Livorno e realizzata dalla Cooperativa Itinera in collaborazione con Fisar Livorno, Cinema Teatro 4 Mori e FIPILI Horror Festival.
Nel primo appuntamento del ciclo, il regista Manfredi Lucibello dialogherà con Alessio Porquier, fondatore e direttore artistico del FIPILI Horror Festival.
L’incontro si concluderà con una degustazione di vini prodotti dall’Azienda Agricola Gimonda di Terricciola; a seguire, alle ore 21.30, la proiezione all’Arena Fabbricotti del film Non riattaccare, diretto da Lucibello nel 2024 e la cui sceneggiatura è tratta dal romanzo omonimo di Alessandra Montrucchio, con Barbara Ronchi e Claudio Santamaria.
Tutti gli incontri saranno ad ingresso libero e gratuito.
Ad aprire la rassegna l’inaugurazione alle ore 17.30 della mostra della fotografa Manuela De Rosa intitolata In Praesentia, visitabile fino al 30 settembre nei locali della biblioteca. Laureata in materie letterarie e artistiche, De Rosa lavora su tematiche di identità, inconscio, visione, censura, corpo e ambiente attraverso progetti di fotografia digitale ed analogica, performance e video e dedicandosi alla fotografia di reportage in eventi e spettacoli. Ha esposto in mostre e festival di ambito nazionale, tra cui il Wire Festival di Roma, la rassegna di arte contemporanea ArtInsolite di Lajatico e di recente alla prima edizione del Festival della Fotografia Femminile L’altra donna, tenuto a Livorno lo scorso settembre.
Manfredi Lucibello è nato a Firenze nel 1984. Laureato al Dams presso l’Università di Bologna con una tesi in filmologia su Samuel Fuller e con un master conseguito presso la Cineteca di Bologna, scrive e dirige nel 2010 il cortometraggio Storia di Nessuno, unico film italiano presente al Los Angeles Film Festival 2011 che gli vale numerosi premi, tra cui il Prix Curts du Polar di Lione e il Premio Iceberg di Bologna per la valorizzazione dei talenti creativi.
Nel 2013 vince il premio Young Italian Filmmaker Award, indetto dall’Istituto Italiano di Cultura di New York e dal Ministero degli Affari Esteri. Un anno importante, nel quale scrive e dirige anche il film documentario Centoquaranta, La strage dimenticata, in ricordo della strage del Moby Prince, prodotto da Pulsemedia e vincitore del Fondo Toscana Cinema, del primo premio al 32° Bellaria Film Festival, del Giglio d’Argento, nonché finalista al Premio Ilaria Alpi.
Suoi Il Paese Perduto del 2015, Tutte le mie notti del 2019 e il documentario Bice Lazzari, Il ritmo e l’ossessione, presentato alla Festa del Cinema di Roma nel 2022.
Il regista dialogherà con Alessio Porquier, fondatore e direttore artistico del FIPILI Horror Festival, il festival della paura tra cinema e letteratura. Una manifestazione culturale che affronta la Paura in tutte le sue accezioni e sfumature: nel cinema attraverso proiezioni di film e cortometraggi di genere horror, thriller, fantastico e di fantascienza, nella letteratura con presentazioni e reading di libri e, spaziando nell’arte, con mostre e performance teatrali.
La degustazione: Azienda Agricola Gimonda, Terricciola.
Piccola azienda con sede a Terricciola, antico borgo della provincia di Pisa, la Gimonda produce vini fedeli al proprio territorio nel rispetto dell’ambiente naturale. Attraverso un attento lavoro di vinificazione i sapori e i profumi locali garantiscono prodotti di alta qualità e danno vita a vini eleganti, solari, gustosi, ricchi di frutto, tra cui spiccano il Sangiovese, il Canaiolo, il Colorino a bacca rossa e il Trebbiano e la Colombana a bacca bianca. La forma di allevamento delle piante è Guyot, la raccolta delle uve viene fatta a mano e tutti i passaggi di vinificazione sono effettuati in contenitori di acciaio inox e cemento vetrificato. Un successivo affinamento in barriques di rovere francese viene realizzato per un solo vino, il Viceré.