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Braccini (Fiom-Cgil): “All’Unione Europea manca la Costituzione”

Redazione by Redazione
21 Luglio 2024
in LIVORNO, POLITICA
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Braccini (Fiom-Cgil): “All’Unione Europea manca la Costituzione”

Foto di Artur Roman: https://www.pexels.com/it-it/foto/edificio-grigio-539746/

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Intervento del segretario generale Fiom Livorno e Grosseto

Foto di Artur Roman: https://www.pexels.com/it-it/foto/edificio-grigio-539746/

Massimo Braccini, segretario generale Fiom Livorno e Grosseto, interviene tramite un comunicato sulla situazione istituzionale dell’Unione Europea affermando che: “Non ha una costituzione, non è nata politicamente e quindi non è un soggetto sovrano. Il  parlamento Europeo non fa Leggi e qualora si arrivasse ad un superamento dello Stato nazione, ci vorrebbe  gradualità e tempi molto lunghi”.

Di seguito il comunicato nella sua parte integrale:

“Ogni crisi è un tempo di attesa, ed i giovani oggi per la gran parte si trovano in un tempo di attesa e ci  dobbiamo domandare cosa gli lasciamo. Una volta i giovani lavoratori dovevano fare il capolavoro,  dovevano produrre uno strumento che funzionasse, dovevano avere l’onore del lavoro. Le aziende avevano  l’accortezza di assumere i giovani e fargli fare un periodo di apprendistato a tempo indeterminato. Venivano  affiancati ai lavoratori più anziani esperti, professionalmente validi, in modo che gli insegnassero il  “ mestiere” e questa era la miglior formazione che sia mai esistita. Questo investimento sui lavoratori e sulla  creazione delle professionalità le aziende lo ritenevano il valore aggiunto. 

Poi sono iniziate le grandi trasformazioni, la globalizzazione, lo snellimento dei lavoratori alle dirette  dipendenze delle grandi imprese per sostituirli con lavoratori di ditte in appalto, in modo da diminuire i costi  del lavoro. Sono state cambiate le Leggi fondamentali che regolavano la materia, una volta i lavoratori che  operavano in appalto all’interno di una azienda committente dovevano avere le stesse condizioni retributive  dei lavoratori dipendenti. Sono poi iniziate le esternalizzazioni di parti di produzioni all’estero, sono state  modificate radicalmente le filiere produttive, le multinazionali hanno iniziato a sostituirsi alle imprese locali,  lasciando spesso i lavoratori sul lastrico. Lo stato è uscito da molti gruppi importanti e strategici ed abbiamo  perso settori fondamentali, ma il bilancio di tutti questi passaggi, accompagnati anche dalla riduzione legale  dei diritti dei lavoratori, ha comportato disastri. 

L’Unione europea non ha una costituzione, non è nata politicamente e quindi non è un soggetto sovrano. Il  parlamento Europeo non fa Leggi e qualora si arrivasse ad un superamento dello Stato nazione, ci vorrebbe  gradualità e tempi molto lunghi. 

Questo fatto di governare tutto dall’alto rischia di far finire la democrazia, ecco perché ci vorrebbe la  costituzione europea. Hanno imposto il liberismo e le multinazionali non hanno particolare interesse alla  democrazia. Tuttavia, stando alle norme vigenti, in Italia la nostra Costituzione all’art. 42 orienta la  proprietà privata verso una funzione sociale, quindi se lo stato vuole può esercitare la sua sovranità.  

L’unione europea non è un’unione sovrana e politica, appartiene ai singoli stati che hanno rinunciato alla  sovranità monetaria, ma non a quella di bilancio. L’euro ha prodotto anche benefici, ma in un mondo che  cambia velocemente, se l’unione europea non diventa un’unione sovrana a tutti gli effetti, con precise regole  comunitarie anche per quanto riguarda il lavoro, si rischia il dominio definitivo del capitale sul lavoro. Le scelte di politica industriale fondamentali non guardano ad un’ottica comunitaria e nemmeno nazionale,  continuano a permanere visioni più localistiche che generali, ed esiste spesso un dumping pesante tra le  stesse nazioni europee. 

Se vince Trump favorirà il rientro di parti importanti della produzione americana negli USA, provando a  trovare intese con la Cina su questioni dirimenti, come Taiwan. La Politica europea, con la guerra alle porte,  se si preoccupa solo dell’immigrazione e del famoso green deal sostenuto dai fondi americani, rischia di  andare fuori rotta. Se non viene fatta un’unione politica, bancaria e fiscale e non vi sarà vera sovranità, si  rischia di avviarci in una via pericolosa. Le organizzazioni sindacali devono favorire l’Europa sociale ed  iniziare davvero a costruire sindacati transnazionali, in una visione di contrattazione Europea fondata sulla  democrazia dei lavoratori, ben sapendo che la democrazia nasce, e purtroppo declina, a cominciare dai  luoghi di lavoro. 

Massimo Braccini, segretario generale Fiom Livorno e Grosseto.“

FONT: COMUNICATO STAMPA CGIL LIVORNO

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