L’uomo risulta avere in atto la misura di prevenzione dell’Avviso orale emesso dal Questore di Livorno nonché la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex compagna con l’applicazione del braccialetto elettronico
Nella serata di ieri le volanti si recavano presso un bar in zona Shangai in quanto veniva segnalata la presenza di un cittadino tunisino in stato di alterazione, che era entrato all’interno dell’esercizio commerciale, con un grosso machete in mano ed aveva acceso anche dei fumogeni.
Il titolare del bar molto spaventato dai fatti accaduti riferiva agli agenti della Polizia di Stato, di aver avuto qualche giorno addietro una lite verbale con lo stesso straniero all’interno del proprio locale che anche in quella circostanza lo straniero deteneva in mano un grosso machete con il quale lo minacciava più volte, tanto da richiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine. Da quel giorno, l’uomo è passato più volte davanti al bar, senza avere comunque nessun atteggiamento particolare.
Nella serata di ieri, verso le ore 20.00 circa, la persona in argomento, tornava nuovamente, in evidente stato di alterazione, raggiungeva la soglia d’ingresso del bar con un fumogeno acceso che teneva in una mano, mentre nell’altra teneva un grosso machete, probabilmente quello usato nel fatto precedentemente descritto. Ha iniziato subito in lingua araba ad inveire contro il titolare del bar e nei confronti di una donna li presente. II tutto è durato circa 15 minuti, durante la quale lo straniero urlava sempre nella sua lingua, senza quindi far capire cosa6 stesse dicendo e nel contesto brandiva ed agitava in aria il grosso machete, accendendo anche un fumogeno.
Nel corso dell’intervento, i poliziotti che si trovavano lungo la via N. Bixio vedevano tornare indietro lo stesso straniero descritto dal richiedente. L’uomo urlava in lingua Araba e brandiva, tenendolo nella mano destra, un grosso machete. Gli Operatori, che avevano già indossato i giubbotti antiproiettile e avevano pronto il TASER, circondavano l’uomo, intimandolo a gettare a terra il machete e quindi a fermarsi. L’uomo vista la situazione, ottemperava immediatamente, posava a terra l’oggetto, ed alzava le mani.
L’oggetto che deteneva in mano, e successivamente sequestrato, risultava essere un grosso machete della lunghezza complessiva di cm.57.
L’uomo non sapeva fornire una spiegazione plausibile circa il possesso dell’arma riferendo solamente che lo usava per andarci in giro.
Lo straniero veniva poi accompagnato presso gli Uffici della Questura per l’identificazione dove lo stesso continuava ad avere un atteggiamento poco collaborativo, minaccioso ed aggressivo verso gli Operatori. Cominciava a colpire le pareti dei muri con violenti colpi.
Da accertamenti il cittadino tunisino risultava avere numerosi pregiudizi di Polizia prevalentemente per reati contro la persona, nonché stupefacenti, specificando che episodi di questo tenore, sono già accaduti in precedenza, come l’ultimo registrato nel dicembre 2023 quando veniva deferito per il porto ingiustificato di armi e/o oggetti atti ad offendere poiché brandiva un bastone, minacciando gli avventori all’esterno di un locale pubblico ubicato a Livorno in via De Lardarel.
Inoltre lo stesso risulta avere in atto, la misura di prevenzione dell’Avviso orale emesso dal Questore di Livorno nonché la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex compagna con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Alla luce di quanto sopra esposto, lo straniero veniva deferito all’Autorità Giudiziaria in stato di libertà per i reati di minacce aggravate; porto ingiustificato di armi e/o oggetti atti ad offendere; rifiuto di dichiarare le proprie generalità e resistenza a P.U.
Va precisato che il procedimento penale non è ancora definito e, pertanto, le contestazioni dovranno essere ulteriormente verificate nell’eventuale giudizio. Solo una sentenza definitiva di condanna potrà far ritenere colpevole l’indagato.
FONTE: QUESTURA DI LIVORNO