Rosso evitato in extremis e aumenti tariffari in arrivo per oltre 9 milioni di euro
Rosso evitato in extremis e aumenti tariffari in arrivo per oltre 9 milioni.
Finalmente Aamps ha pubblicato il bilancio consuntivo 2023
https://aampslivorno.portaletrasparenza.net/dettagli/bilanci/9/2023-bilancio-di-esercizio.html
e il documento non fa altro che confermare tutte le nostre segnalazioni alle autorità di controllo, che si susseguono ormai da quasi due anni:
1) RACCOLTA DIFFERENZIATA ALLO SBANDO
Aamps dichiara (pag. 5) che i rifiuti indifferenziati si sarebbero ridotti del 28% nei quartieri in cui è stata introdotta la (finta) tariffa puntuale, ma poi indica l’aumento dei rifiuti indifferenziati nel resto della città (pag. 11) ed in tutto il Comune, quindi in realtà siamo di fronte ad un fallimento mascherato da successo.
La raccolta differenziata a Livorno continua a calare (pag. 11) anche a causa della progressiva sostituzione del porta-a-porta (organizzato comunque malissimo) con i cassonetti stradali: ad esempio, nei contenitori per plastica/alluminio/ecc. Aamps trova un 40% di altri rifiuti, che salgono al 56% nei cassonetti stradali (pag. 14).
Le conseguenze in termini di danni ambientali ed economici di una tale gestione sono facilmente immaginabili.
2) MENZOGNE SULL’INCENERITORE
Secondo Aamps, l’aumento dei costi per il trattamento dell’indifferenziata ed i minori ricavi aziendali sono stati causati dagli stop al funzionamento dell’inceneritore, a giugno e a dicembre 2023 (pag. 11 e 50), ma questo è semplicemente FALSO: nonostante i periodi di fermata, nel 2023 l’impianto ha infatti bruciato più rifiuti e prodotto più energia rispetto all’anno precedente (pag. 17).
Complessivamente, il funzionamento dell’inceneritore è aumentato dell’11% rispetto al 2022 (pag. 22), nonostante le fermate impiantistiche di giugno e dicembre. Quello che è crollato è il prezzo di vendita dell’energia elettrica, passato da 342 euro/MWh del 2022 a 127 euro/MWh del 2023 (pag. 88).
Di conseguenza, i ricavi per la vendita di energia prodotta dall’inceneritore sono crollati dagli oltre 6 milioni del 2022 ai 2,4 milioni del 2023.
Noi avevamo segnalato più volte alle autorità che Aamps stava esagerando le previsioni di incasso nel bilancio preventivo 2023, come se i prezzi drogati del 2022 (a causa dello scoppio della guerra ucraina) potessero durare per sempre: adesso che si è aperto un buco milionario nel bilancio, come avevamo previsto, l’azienda scarica la colpa sulle fermate dell’impianto, anche se complessivamente nel 2023 ha bruciato più rifiuti e venduto più energia.
Nel 2023 Aamps ha quindi incassato 3,6 milioni in meno rispetto al 2022 per la vendita di energia prodotta dall’inceneritore (pag. 88) e solo il riconoscimento da parte dell’autorità nazionale ARERA di ulteriori 1,2 milioni di tariffa ha permesso di evitare una perdita per oltre un milione di euro, anziché il modesto utile registrato nel 2023 di 131mila euro (pag. 50).
I conti tornano, perché la diminuzione di 2,3 milioni dei ricavi aziendali non è altro che la diminuzione dei ricavi dell’energia (-3,6 milioni), calmierata dall’aumento tariffario ARERA (+1,3 milioni).
Anche se hanno fatto di tutto per dimostrare il contrario, l’inceneritore quindi continuerà a costare più di quello che incassa, tranne durante l’eccezionale congiuntura della crisi energetica all’inizio del conflitto ucraino.
3) LE ASSUNZIONI A VALANGA? CI COSTANO CARE
Nel bilancio 2023, a proposito dell’internalizzazione del servizio spazzamento, Aamps ammette candidamente che è vietato dalla legge “procedere ad assunzioni dirette dei lavoratori dipendenti dal gestore uscente” (pag. 44), anche se poi ha assunto comunque i lavoratori dell’ex gestore privato, mediante una cosiddetta “selezione”, che assegnava punteggi smisurati in pratica solo a chi proveniva dal gestore uscente (“valorizzazione dell’esperienza sul territorio”), esentando gli interessati da qualsiasi prova di concorso.
Il risultato contabile di questa operazione è stato l’aumento dei costi del personale di oltre un milione di euro (pag. 62) solamente nell’ultimo trimestre 2023 (le assunzioni partono da ottobre 2023), quindi a partire dal 2024 la spesa di personale potrebbe aumentare di oltre 4 milioni di euro, a causa dei 100 dipendenti in più assorbiti da Aamps in soli 2 anni.
4) AUMENTO TARI DI 9 MILIONI NASCOSTO E RINVIATO AL 2026?
Nel bilancio 2023 Aamps accenna confusamente ad una “rimodulazione” della tariffa per oltre 9 milioni di euro, anticipati dalla società capogruppo Retiambiente per coprire i costi del servizio nel 2024 e 2025, che sono superiori rispetto alla tariffa fissata dal Comune, che poi dovrà restituire questi 9 milioni a Retiambiente dopo il 2025 (pag. 55 e 69).
Il fatto che i costi sembrano superare la tariffa per oltre 9 milioni di euro nel biennio 2024-2025 ci richiama alla memoria la lettera del 12 dicembre 2022 trasmessa dal presidente di Aamps al sindaco di Livorno, che guarda caso indicava il rischio di un disavanzo annuale pari a 4,5 milioni di euro, soprattutto a causa dell’internalizzazione del servizio spazzamento e quindi delle assunzioni a valanga.
Questo rischio è poi stato evitato nel 2023, rinviando le assunzioni al mese di ottobre, ma ora rischia di far saltare i conti, come avevamo previsto e segnalato.
L’aumento tariffario già in corso, ma i cui effetti si manifesteranno dopo il 2025, sembra proprio destinato a coprire, con 9 milioni di euro nel biennio, un deficit annuale di 4,5 milioni, proprio la cifra che venne indicata dal presidente di Aamps al sindaco.
La gestione di Aamps, soprattutto inceneritore e personale, è oggetto da aprile 2023 di un’inchiesta della Guardia di Finanza, su delega della Procura della Corte dei Conti, aperta in seguito alle nostre segnalazioni, ma Aamps nella sua relazione al bilancio non ha ritenuto di inserire questa circostanza tra i “fatti di rilievo” accaduti durante l’esercizio finanziario (pag. 68): si comporta come se niente fosse.
In attesa del nuovo, ennesimo e da noi ampiamente previsto, crack pre-fallimentare di Aamps, che a quanto pare ha già creato i presupposti per un aumento tariffario di 9 milioni di euro a carico dei cittadini, ci rivolgiamo nuovamente alle autorità di controllo, magistratura compresa, perché intervengano prima possibile.