Accesso semplificato a oltre 61.000 documenti storici livornesi dal quattrocento a oggi
Livorno, 4 giugno 2024. Con circa 135 fondi archivistici, 2.800 mappe, 5mila foto, 6 mila metridi scaffalature e oltre 61mila documenti, prodotti dal Quattrocento ad oggi da istituzioni, enti pubblici e privati, l’Archivio di Stato di Livorno rappresenta l’istituto più importante di conservazione e tutela del patrimonio storico-archivistico di Livorno e provincia. Un patrimonio di inestimabile valore che da qualche giorno è diventato più accessibile e consultabile: all’indirizzo https://archiviodistatolivorno.cultura.gov.it è, infatti, online il nuovo sito dell’Archivio di Stato che, completamente ripensato nella struttura e nella veste grafica offre, in modo semplice e immediato anche da smartphone, informazioni approfondite sul patrimonio archivistico e gli strumenti di ricerca, sull’accesso alla sala studio e ai percorsi didattici. E poi foto e news sulle attività e gli eventi promossi dall’Archivio di Stato.
“E’ solo da pochissimi giorni che siamo online ma il nuovo sito sta già registrando un grande successo che ci rende molto felici perchè mostra quanto il patrimonio custodito nell’Archivio di Stato possa incontrare l’interesse della città”, dichiara Marianna Volpin che dallo scorso febbraio dirige l’Archivio di Stato di Livorno con molto impegno ed entusiasmo, dopo aver svolto la funzione di archivista nell’Archivio di Stato di Rovigo, sua città natale. “Dal 24 maggio, giorno di inaugurazione, il nuovo sito è stato visitato da oltre 370 persone che hanno consultato ben 1.784 pagine. Interessante vedere ciò che cittadini e studiosi consultano sul nuovo sito: i file più scaricati sono naturalmente gli inventari dei fondi e tra questi, in particolare, l’inventario del Teatro degli Avvalorati, del Comitato di Liberazione Nazionale, dello Stato civile, della Prefettura e del Partito Nazionale Fascista. Sul nuovo sito, infatti, sono liberamente consultabili oltre 100 inventari in formato digitale che – sottolinea la direttrice – permettono in pochi clic di scoprire gran parte dei fondi conservati nelle due sedi dell’Archivio di Stato – la sedecentrale in Via Fiume e la sede aggiunta nelPalazzo dei Domenicani – e altri inventari saranno online prossimamente”.
Tra i fondi più importanti e antichi, il ricchisimo fondo del Governatore e Auditore ma anche i fondi Dogana e Sanità, quelli della Comunità olandese-alemanna e della Chiesa Greca. Migliaia di atti, registri, lettere fondamentali per conoscere le origini e lo sviluppo di Livorno tra Cinque e Settecento come “città delle nazioni” e centro-chiave del Mediterraneo. E poi gli atti dello Stato civile e della Leva militare, consultati ogni anno da centinaia di cittadini e genealogisti che vogliono ricostruire storie individuali e familiari, i fondi Decima eCatastoche dal ‘700 registrano lo stato dei beni immobili in città, i cui registri e mappe sono molto studiati da architetti, geometri, studiosi e appassionati di storia locale. Venendo alla storia più recente, di grandissimo interesse i fondi Questura e Prefettura che dall’Ottocento arrivano alla seconda metà del Novecento e attraverso cui è possibile ricostruire capitoli e storie cruciali per Livorno, dalle lotte antifasciste alla seconda guerra mondiale, ai movimenti degli anni Settanta.
Ecco qualche numero che offre un’idea dell’importante attività svolta dall’Archivio di Stato di Livorno, uno dei 101 Archivi di Stato del nostro Paese: solo nel 2023 presso l’Archivio sono state effettuate 651 ricerche, di cui ben 466 condotte da cittadini, studiosi, laureandi e dottorandi, liberi professionisti che nel corso dell’anno hanno frequentato la sala studio, a cui tutti possono accedere gratuitamente su appuntamento. Complessivamente nell’ultimo anno gli utenti dell’Archivio di Stato sono stati 315, ben 185 coloro che hanno usufruito del servizio di ricerca via email svolto dagli archivisti e che è molto richiesto soprattutto da cittadini e studiosi residenti fuori regione o all’estero.
Per ulteriori informazioni è possibile scrivere a as-li@cultura.gov.it