Giunge in redazione la lettera di una nostra lettrice che ci racconta la disavventura di suo fratello 100% invalido che avrebbe rimproverato dei ragazzini a non gettare la plastica in strada. Adesso cerca testimoni
Livorno, 26 Maggio 2024- Nel tardo pomeriggio del 25 maggio 2024 si è verificato un episodio di violenza che lascia sgomenti. In zona Colline, un ragazzo disabile al 100%, Andrea, è stato aggredito da un gruppo di quattro adolescenti, due ragazze e due ragazzi, di età compresa tra i 14 e i 16 anni. Il motivo scatenante dell’aggressione sarebbe stato un rimprovero rivolto da Andrea ai giovani colpevoli di aver gettato della plastica per terra.
Secondo quanto riportato dalla sorella di Andrea in una lettera giunta in redazione, il fratello, dopo aver visto i ragazzi gettare la plastica, li ha ripresi con fermezza. La risposta dei giovani è stata immediatamente aggressiva con insulti volgari e provocazioni. Andrea, cercando di mantenere la calma, ha ribattuto, scatenando ulteriormente l’ira dei ragazzi. Gli insulti sono diventati sempre più pesanti e le prese in giro sempre più vergognose.
Andrea che ha 26 anni ed è invalido al 100% non rappresenta una minaccia fisica per nessuno. Tuttavia i ragazzi hanno continuato a vessarlo verbalmente e fisicamente. Spaventato allora Andrea ha alzato le mani per coprirsi il viso e ha tentato di allontanarsi ma i giovani lo hanno inseguito facendolo cadere. Mentre era a terra una delle ragazze gli ha sputato in faccia e un altro dei giovani ha usato uno spray al peperoncino spruzzandoglielo negli occhi.
La scena avvenuta in pieno giorno ha visto l’indifferenza dei passanti che non sono intervenuti nonostante la zona fosse frequentata. Solo dopo diversi minuti i ragazzi si sono allontanati e Andrea, dolorante e umiliato, è riuscito a chiamare un’ambulanza. Anche sua madre è accorsa sul posto e lo ha accompagnato in ospedale insieme ai soccorritori. Andrea è stato posto in osservazione per una ferita al ginocchio e per diverse abrasioni al collo. Lo shock e l’umiliazione subiti lasciano segni profondi.
La famiglia di Andrea è ora alla ricerca di testimoni per denunciare l’accaduto. Senza prove o testimonianze, ottenere giustizia sarà difficile. L’episodio, nato dal semplice tentativo di Andrea di educare al rispetto dell’ambiente, è degenerato in una violenza ingiustificabile. La sorella di Andrea ha lanciato un appello: chiunque abbia visto qualcosa o riconosca i ragazzi coinvolti, è pregato di farsi avanti per fermare questi comportamenti inaccettabili.
In attesa di ulteriori sviluppi, Andrea è tornato a casa, cercando di riprendersi dall’accaduto. La famiglia spera che giustizia possa essere fatta e che episodi del genere non si ripetano mai più.