L’iniziativa si colloca nell’ambito della diffusione della “cultura della legalità” che l’Arma dei Carabinieri persegue da tempo e con costanza sul territorio nazionale d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e del Merito
La prevenzione è il principio che ha ispirato l’iniziativa dei Carabinieri della Compagnia di Livorno che hanno nuovamente affrontato il tema della legalità a scuola con circa 40 alunni di una classe 4^ e di una 5^ frequentanti la Scuola Elementare dell’Istituto Comprensivo Giosuè Carducci di Banditella.
L’iniziativa si colloca nell’ambito della diffusione della “cultura della legalità” che l’Arma dei Carabinieri persegue da tempo e con costanza sul territorio nazionale d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e del Merito.
La data odierna in cui i ragazzi della scuola Carducci di Banditella hanno incontrato i Carabinieri non è assolutamente un giorno qualunque. Infatti, proprio oggi 23 maggio ricorre la “Giornata della Legalità” a 32 anni dalla strage di Capaci, intitolata agli eroi che hanno perso la vita per costruire un paese più giusto. È la giornata in cui proprio stamani in tanti, scolaresche e cittadini, hanno reso omaggio alla tomba di Giovanni Falcone nella chiesa di san Domenico a Palermo. In questa chiesa dal 2015 vengono conservati anche centinaia di lettere e biglietti dedicati al magistrato ucciso dalla mafia.
Per l’occasione ed entrando a sviscerare l’articolata tematica della legalità nella maniera più adeguata ai giovanissimi studenti, il Comandante della Compagnia Carabinieri di Livorno, Tenente Gianraffaele Di Risi, ha affrontato con loro tematiche afferenti gli attualissimi temi del bullismo e del cyberbullismo, nonché le potenziali insidie costituite dal web nei molteplici modi di fruizione dei servizi da parte dei giovani. Si è parlato in generale dei rischi connessi all’uso della tecnologia, sempre più alla portata dei giovani e dei giovanissimi, grazie anche a del materiale informativo specificatamente predisposto per quella fascia d’età.
Fra i diversi i temi di attualità trattati ed approfonditi con i giovani studenti non sono mancati gli interventi e le domande che i giovani, incuriositi, hanno rivolto all’Ufficiale sul costante e intenso lavoro che l’Arma svolge sia per la prevenzione che repressione dei reati, e su quali strumenti e mezzi operativi impiega.
Grazie alla collaborazione dell’Ufficio Scolastico Provinciale, dei dirigenti scolastici e dei docenti, la Benemerita si impegna nell’attività di sensibilizzazione delle nuove generazioni già a partire dai più giovani per illustrare loro i comportamenti a rischio per una crescita connotata da maggiore senso civico e maggiore consapevolezza.