Nelle Valli Etrusche la mortalità valutata alla fine del ricovero ospedaliero è complessivamente del 4,3% dell’intera casistica, contro il 6,7% della regione e il 6,9% della ASL Toscana nord ovest
La ASL Toscana nord ovest interviene in risposta a quanto dichiarato da Marabotti, innanzitutto per tranquillizzare la popolazione e per fornire il quadro attuale della presa in carico dei pazienti con infarto. Dalle affermazioni del dottor Marabotti non emerge un dato importante, cioè il tasso di mortalità per infarto.
Infatti, nelle Valli Etrusche la mortalità valutata alla fine del ricovero ospedaliero è complessivamente del 4,3% dell’intera casistica, contro il 6,7% della regione e il 6,9% della ASL Toscana nord ovest. E’ importante anche sottolineare che alcuni decessi si riferiscono a pazienti che si sono presentati in pronto soccorso spontaneamente, senza attivare il 118, allungando così i tempi di presa in carico da parte dell’emodinamica di riferimento.
Questo dato – continua la ASL – suggerisce l’adeguatezza del trattamento in queste zone anche se, come sempre, rimangono margini di miglioramento, specialmente per i pazienti che si presentano autonomamente in pronto soccorso. Un’analisi dettagliata, effettuata da ARS, dei trattamenti effettuati nel 2021 mostra che l’80,4% dei pazienti colpiti da infarto sono stati trattati con angioplastica primaria (PTCA).
Nella tabella diffusa da Marabotti il dato è comprensivo sia dei pazienti che si presentano autonomamente sia di coloro che passano dal 118, non distinguendo tra l’autopresentazione e l’intervento del 118. Inoltre, il 40,5% dei pazienti soccorsi con il 118 sono stati trattati entro 120 minuti (tempo indicato dalle linee guida internazionali per la scelta tra angioplastica primaria e trattamento farmacologico), dato in linea con la Regione Toscana.
Questo distinguo è fondamentale per capire l’efficienza della rete infarto che, nelle sue prime fasi prevede l’intervento del 118 piuttosto che l’accesso diretto in pronto soccorso; questo per essere sempre più aderenti alle ultime evidenze scientifiche. Ovviamente la percentuale del 40,5% può essere ulteriormente migliorata, cosa che la ASL si sta impegnando a fare investendo sulla formazione, sulle risorse umane, sui mezzi e sul monitoraggio continuo della rete. Per governare l’assistenza rivolta a tutti i cittadini del territorio, è anche in atto un monitoraggio continuo dei dati.
Grazie all’applicazione della delibera regionale 1424/2022 che si pone l’obiettivo di arrivare sul paziente entro 8 minuti, sarà possibile migliore ulteriormente la performance della rete e quindi effettuare diagnosi di STEMI il più rapidamente possibile. Anche l’analisi di ARS sul trattamento dello STEMI nelle zone delle Valli Etrusche e dell’Alta Val di Cecina evidenzia che, quando un cittadino con infarto chiama il 118, i tempi di trattamento sono più rapidi rispetto all’autopresentazione.
L’adeguatezza del trattamento di questi pazienti è confermata anche dai dati pubblicati da ARS sul rischio di morte a 30 giorni dal ricovero per STEMI. È essenziale che professionisti e istituzioni utilizzino questi dati in modo critico e integrato, come parte di una strategia più ampia di valutazione e miglioramento continuo delle cure cardiologiche emergenziali.