Regione e Direzione Marittima della Guardia Costiera di Livorno intensificano i controlli
La Regione Toscana e la Direzione Marittima di Livorno ancora una volta in campo
insieme per rinnovare, anche nel triennio 2024-2026, il protocollo d’intesa che
sancisce il consolidato rapporto di collaborazione tra le due Amministrazioni deputate
ai controlli, la prima per gli aspetti di salvaguardia della salute pubblica, la seconda per
la tutela della risorsa ittica.
Dopo la pubblicazione della Delibera di Giunta che approvava il testo del protocollo,
l’assessore al Diritto alla Salute e Sanità della Regione Toscana e l’Ammiraglio
Gaetano Angora hanno oggi sottoscritto il rinnovo dell’atto convenzionale che prevede
l’esecuzione di attività congiunte finalizzate alla sicurezza del consumatore, in
particolare sui controlli della filiera commerciale dei prodotti ittici. Al rinnovo del
protocollo quadro faranno seguito i discendenti accordi tra le tre Aziende UUSSLL
della Toscana e le Capitanerie di Porto territoriali per i dettagli tecnico-operativi.
Nell’ultimo triennio il personale ispettivo dell’autorità competente in materia di
sicurezza alimentare delle Aziende sanitarie Toscana nordovest, centro e sudest e i
militari delle Capitanerie di Porto dipendenti dalla Direzione Marittima di Livorno hanno
svolto, nell’ambito delle rispettive funzioni, una serie di attività di vigilanza su tutto il
territorio regionale per la tutela del consumatore e la lotta alle frodi e alla
contraffazione alimentare. I risultati raggiunti hanno incentivato la prosecuzione di
questo sinergico rapporto dove il saper “fare squadra” tra diverse Istituzioni ha
ottimizzato sforzi e risorse ed ha condotto a numeri di assoluto rilievo.
Nel corso del triennio 2021-2023, infatti, sono stati eseguiti in totale 125 controlli
congiunti in tutta la regione che hanno riguardato i vari soggetti coinvolti nell’intera
catena alimentare, tra cui società di import/export, grossisti, supermercati, pescherie e
ristoranti dove sono stati accertati e contestati complessivamente n. 117 illeciti di cui
n. 8 a carattere penale per la violazione delle norme sanitarie poste a tutela del
consumatore e della risorsa ittica, per un totale di circa 180.000 euro di sanzioni
comminate.
16 le tonnellate di alimenti sottoposti a sequestro i quali, se finiti sulle tavole degli
italiani, avrebbero potuto comportare serissimi rischi per la salute umana. 29, invece,
gli esercizi commerciali chiusi per la mancanza dei prescritti requisiti igienico-
sanitari o per le gravi carenze accertate.
Durante i controlli gli ispettori hanno anche riscontrato diverse gravi violazioni per le
quali sono scattate le denunce alle locali Procure della Repubblica.
Da segnalare, ad esempio, il rinvenimento presso due pescherie e un ristorante di
Prato di alcuni esemplari di granchi cinesi vivi appartenenti alla specie esotica
altamente invasiva ‘eriocheir sinensis’, pericolosi per l’ambiente e l’ecosistema, oltre
che rischiosi per la salute umana in caso di consumo. In tale circostanza è scattata
anche una denuncia per la somministrazione di alimenti in cattivo stato di
conservazione e frode in commercio per la vendita di tranci di “SMERIGLIO”
etichettato per il consumatore finale con l’ingannevole denominazione di “PESCE
SPADA.
Presso il deposito di un importatore di Altopascio, invece, gli ispettori hanno persino
riscontrato la presenza di tre locali accessibili attraverso porte occultate utilizzati
per nascondere alimenti importati illegalmente dalla Cina. Analogo nascondiglio
abusivo è stato riscontrato presso un rivenditore di alimenti gestito da operatori
extracomunitari dove è stato individuato un locale camuffato da una finta parete.
All’interno sono state rinvenute circa 5 tonnellate di alimenti di contrabbando privi di
qualsiasi documento di tracciabilità. Il locale abusivo è stato sottoposto a sequestro e
la merce è stata destinata alla distruzione. A Pontedera, inoltre, durante un controllo
ad una pescheria è stato necessario impartire numerose prescrizioni attinenti alla
struttura e alle attrezzature in uso all’esercizio commerciale: di particolare curiosità il
divieto immediato di utilizzo dell’acqua, che proveniva da un pozzo abusivo asservito
alla pescheria ed utilizzato dal titolare per il lavaggio dei pavimenti del locale.
A margine dell’incontro, comune soddisfazione è stata espressa dai vertici delle due
Amministrazioni quotidianamente impegnate a salvaguardare la salute dei
consumatori.
L’Ammiraglio Gaetano ANGORA, Direttore Marittimo della Toscana, ha tenuto a
ribadire come “questi numeri, oltre che rappresentare lo straordinario impegno e la
grande attenzione della Guardia Costiera ad un tema così delicato, siano il risultato di
un’efficacie sinergia ormai consolidatasi tra gli Ispettori pesca della Capitaneria di
porto ed i funzionari dell’Azienda U.S.L. Dipartimenti della prevenzione – Unità
Sicurezza alimentare. Rinnoviamo l’impegno a proseguire nel buon lavoro svolto
insieme, con il primario comune obiettivo di tutelare la salute dei consumatori e le
risorse ittiche. Un impegno che, anno dopo anno, si arricchisce e si consolida grazie
alla professionalità, e all’esperienza delle forze in campo. Ma il messaggio che
intendiamo trasmettere con la nostra vigile presenza è soprattutto quello di stimolare
comportamenti corretti e responsabili che possano rappresentare un più rigoroso
rispetto delle norme poste a tutela della salute e del sostenibile sfruttamento della
risorsa ittica”.
Per l’assessorato al diritto alla salute e sanità della Regione Toscana l’adesione ed il
rinnovo dell’atto convenzionale rappresenta l’opportunità di continuare nell’azione
sinergica e programmata delle attività di controllo del delicato comparto pesca. La
finalità è quella di continuare nell’azione di monitoraggio di nuovi fattori di rischio, di
intervenire su punti nevralgici del settore commerciale dei prodotti della pesca e di
implementare in Toscana i livelli di tutela del consumatore e delle preziose risorse del
mare. Obiettivi prioritari per la Regione Toscana.