Un cuore amaranto al servizio della nostra città
Delle tante passioni che Livorno vive, ve n’è una un po’ più comune che non a caso unisce uomini grandi e piccoli, cosicché chiunque abiti qui possa riconoscere il colore amaranto come il simbolo di una vita vera, sanguigna e condivisa: la squadra del Livorno Calcio. Si, perché in molti, soprattutto da giovani, avrebbero voluto indossare i colori di quegli undici uomini che corrono per un ideale, e che dire dei grandi, i quali accortisi che la vita avanza, credono, e si tormentano ancora per uno sport che li fa continuare a sognare.
Ebbene, c’è un ragazzo di nome Miki Garzelli, classe 1991, che sta in mezzo ai due mondi … quello dei giocatori e l’altro dei tifosi. È stato portiere e ora è ben altro, un appassionato amatore dal cuore amaranto con un sogno da realizzare … avere un luogo di culto per una memoria sportiva da vivere e tramandare.
Nato in una famiglia livornese purosangue ha ereditato la passione per la maglia dal padre, ex calciatore facente parte della primavera amaranto ai tempi di Miguel Vitulano, e dal nonno materno tifoso di tribuna.
“Ho sempre vissuto per questo sport, da piccolo mi bastava un pallone per essere felice, sono cresciuto alle sorgenti giocando con gli amici fra i cortili, l’asfalto e i campetti di quartiere. Era affasciante vedere noi, piccoli grandi uomini con le maglie delle leggende del calcio: Ronaldo, Beckham, Roberto Carlos, una grandezza che eguagliavo a quelle indossate da noi col numero di Amelia, Bonaldi, Lucarelli, Protti.
Nasco come portiere di ruolo, giocando per diverse squadre di città come la Pro-Livorno e le Sorgenti, poi ho capito che la passione non passava, così a ventitré anni cominciai a collezionare”.
Si tratta di una collezione privata per cui Miki è anche conosciuto in città, oggetti di culto, principalmente maglie, fasce da capitano, scarpette, biglietti, qualche figurina, e un bel numero di gagliardetti che custodisce per sé e che diverse volte, in occasione della mostra dedicata a Piermario Morosini, oppure per i centodue e centosette anni del Livorno Calcio, o ancora per Effetto Venezia, ha messo a disposizione per gli occhi dei livornesi. L’obbiettivo è proprio questo: avere uno spazio fisico nella città, in modo tale da catalizzare questi cimeli dello sport labronico, mettendo al servizio della comunità cittadina una cultura sportiva da tramandare alle generazioni future. Non solo dunque un museo, che avrebbe un accesso gratuito, bensì un messaggio memoriale per non dimenticare l’importanza della nostra squadra.
Inoltre Miki che collabora assiduamente con Ivano Falchini, altro collezionatore degli anni settanta, ha proposto di accettare esclusivamente solo un compenso volontario per visitare questa sua realtà, al fine di donarla alla città per cause nobili come la ricerca per i tumori o la donazione del sangue e degli organi, perpetuando un messaggio di speranza per l’intero tessuto cittadino. Garzelli è già venuto a contatto nel 2016 con realtà come AIRC – Fondazione per la Ricerca sul Cancro, ed è aperto a qualsiasi fondo per ricerche inerenti al sociale.
Questo giovane volenteroso, lavora attualmente nel settore del commercio, portando parallelamente avanti questo grande desiderio che è palpabile quando racconta di come un tifoso, un’estate durante un’esposizione dei suoi cimeli, gli abbia donato il guanto che Amelia lanciò durante la vittoria degli amaranto contro l’Auxerre il 14 dicembre del 2006 per la Coppa Uefa. Miki accoglie anche eventuali donazioni di tali oggetti, per incrementare il suo arsenale sportivo, essendo già felice solo pensando di poter realizzare il suo spazio, da chiunque voglia compartecipare a questo sogno comune.
È rintracciabile come privato al suo account Instagram chiamato ‘collezionecuoreamaranto’ ed è la prova di come la passione nel tempo possa portare, con pazienza e costanza, alla creazione di un qualcosa di nuovo ma che parte dal passato: Garzelli sa di altri collezionisti nel nostro paese che hanno idee simili, e nel caso potesse adempiere a questo progetto, non vedrebbe l’ora di poter allargare gli orizzonti per fare dello sport un grande veicolo di interazione sociale.
Al momento sembra cercare quella che per lui è la migliore maglia della storia del club amaranto: “… da noi livornesi è chiamata ‘lodge’ con lo sponsor della spica, ho la versione bianca ma cerco da molto tempo quella amaranto” .
Forse il calcio visto con una componente sociale aggiuntiva può dare molto anche ai non tifosi, forse non è solo un gioco ma una rappresentanza dei colori di una città che come ogni altra al mondo ha una storia da custodire, proteggere e tramandare.
www.collezionecuoreamaranto.it
https://www.instagram.com/collezionecuoreamaranto?igsh=MWhncXlseG90MWVwOA==