Si è tenuto a Santiago del Cile il 17 e 18 aprile il sesto summit globale per la Sicurezza dei pazienti
Si è tenuto a Santiago del Cile il 17 e 18 aprile il sesto summit globale per la Sicurezza dei pazienti, organizzato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Governo del Cile.
Tommaso Bellandi, direttore della struttura di Sicurezza dei pazienti dell’Azienda USL Toscana nord ovest e fondatore del Centro Collaborativo OMS di Firenze, ha condiviso le esperienze svolte in questi anni in Asl Toscana nord ovest, nella Regione Toscana e in altre realtà italiane riguardo alle attività di gestione e prevenzione del rischio sanitario.
Il dottor Bellandi ha evidenziato che è stato un grande onore essere invitato dalla Ministra della Salute cilena e dall’OMS a portare un contributo a quest’evento, avviato nel 2016 per sostenere le politiche ed i programmi di lavoro per la sicurezza dei pazienti. Ha coordinato una delle 7 sessioni tecniche in cui – insieme a colleghi provenienti da Brasile, Thailandia, Portogallo e Germania – sono state definite le proposte per sviluppare i sistemi informativi per la sicurezza dei pazienti: investire sui sistemi di segnalazione e apprendimento dagli incidenti per rafforzare la prevenzione ed integrarli con i sistemi di vigilanza; coinvolgere i pazienti nella segnalazione; analisi e prevenzione dei problemi, impiegando interfacce semplici ed ergonomiche, con un mix equilibrato di intellligenza umana e artificiale. Queste proposte, insieme a quelle provenienti dagli altri tavoli di lavoro, sono state presentate alle 47 delegazioni ministeriali provenienti da altrettanti paesi dei 5 continenti.
Nella dichiarazione finale, presentata dalla Ministra della salute cilena Ximena Aguilera, sono indicate alcune specifiche priorità: rafforzare le politiche pubbliche e i quadri di governance in materia di sicurezza dei pazienti; promuovere il cambiamento di paradigma verso una maggiore partecipazione del paziente e della famiglia, rendendoli partner paritari nel processo decisionale in ambito sanitario; coinvolgere i leader delle istituzioni sanitarie, in particolare manager e medici, nella creazione e nel mantenimento di una cultura della sicurezza; assegnare risorse per rafforzare i sistemi informativi e promuovere la ricerca sulla sicurezza dei pazienti; evidenziare il ruolo delle autorità, dei decisori politici e dei manager a diversi livelli nel coordinamento delle diverse parti interessate per raggiungere gli obiettivi strategici del Piano d’azione globale per la sicurezza dei pazienti 2021-2030.
Bellandi ha ricordato che in Toscana è stato fatto molto per la sicurezza dei pazienti nel corso degli anni, contribuendo a definire le priorità per ridurre i rischi associati alle prestazioni chirurgiche, all’uso sicuro dei farmaci, per la prevenzione delle infezioni e della sepsi, con la partecipazione attiva di medici, infermieri e di tutti i professionisti sanitari. Questo impegno viene riconosciuto a livello nazionale ed internazionale. Resta ancora molto da fare per la sicurezza nei pazienti fragili, ad esempio per gli anziani non autosufficienti e nella salute mentale, in cui è centrale il coinvolgimento delle stesse persone assistite, delle famiglie e delle comunità, nonchè gli investimenti in personale qualificato e in strutture.
La sfida è adesso proprio quella di migliorare sempre di più e di diffondere una cultura della sicurezza che protegga sia il sistema socio-sanitario che tutta la comunità, a partire da un’alleanza vera con i cittadini.