La nuova imbarcazione oceanografica di Arpat, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale toscana
Varata Polaris, la nuova imbarcazione oceanografica di Arpat, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale toscana. Polaris, un catamarano di 16 metri, andrà a sostituire il battello Poseidon, ormai obsoleto, nel monitoraggio marino-costiero svolto dall’Agenzia.
Presenti alla cerimonia del varo, che si è svolta nel porto di Livorno, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni e il direttore generale di Arpat Pietro Rubellini.
“Da oggi – ha detto il presidente Giani – Arpat avrà un nuovo strumento per portare avanti il suo eccellente lavoro di monitoraggio e controllo della qualità dell’ambiente in Toscana, ed in questo caso della qualità delle acque lungo la nostra costa. La nuova Polaris, come auspica già il suo nome, sarà un punto di riferimento, un importante presidio contro l’inquinamento marino, utile per campionamenti, carotaggi, prelievi dal fondale. E come secondo nome penserei a ‘Pegaso del mare’ per la grande importanza che questo battello avrà per la Toscana e per la tutela della salute dei toscani. Sarà dotata delle più moderne tecnologie e sarà essa stessa molto meno inquinante del Poseidon, suo predecessore”. Il presidente ha inoltre ricordato che, oltre all’acquisto della nave Polaris, la Regione ha disposto l’aumento del personale Arpat, con l’assunzione di 13 persone tra contratto a tempo indeterminato e di 5 a tempo determinato.
“Conoscere a fondo il nostro mare, il suo stato ecologico e quello chimico, la presenza di alghe, le caratteristiche dei fondali, lo stato della fauna ittica: tutto questo è essenziale per poter programmare delle corrette politiche di tutela della costa e intervenire davanti a criticità più o meno evidenti – ha detto l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni – in questo senso il ruolo di Arpat è fondamentale come supporto all’azione della Regione. Per noi è motivo di grande soddisfazione oggi assistere al varo di questa nuova e splendida imbarcazione, progettata come strumento di studio e al tempo stesso ‘sentinella’ della salute del nostro mare. Mi congratulo con Arpat per questo risultato”.
La nuova Polaris è stata finanziata con fondi del Pnrr – Pnc (Piano nazionale di ripresa e resilienza – Piano nazionale complementare). La carena a catamarano consente un’altissima stabilità trasversale e una notevole riduzione delle oscillazioni e permetterà di svolgere in sicurezza rilievi batimetrici, campionamenti e tutte le altre attività in mare, entro le 12 miglia.
Lo scafo dell’imbarcazione Polaris, completamente in alluminio, ha una lunghezza di 16 metri, larghezza di 6 e un pescaggio dello scafo limitato a 65 cm, per un dislocamento complessivo di 23 tonnellate. La velocità massima di crociera è di 24 nodi con una autonomia di 200 miglia nautiche. Oltre alle strumentazioni standard, sulla Polaris sono installati gli elementi di supporto per le operazioni di campionamento come, ad esempio, la gru con braccio mobile e i verricelli per i cavi che permettono la movimentazione di vari strumenti, tra cui le sonde per rilevare i parametri chimico-fisici nella colonna d’acqua, la benna e il box-corer per i prelievi sul fondale, i retini per la raccolta del plancton o delle microplastiche.
La Polaris, rispetto al Poseidon, ha consumi molto minori, con conseguente abbattimento di CO2 e altre emissioni.