Gli operatori del Servizio civile dell’Avis zonale della Versilia Giulio Bertolucci e Sara Di Scala hanno scritto e condiviso questa testimonianza che è anche un ringraziamento e un racconto del percorso e mette in evidenza la rilevanza sociale e la “semplicità” del gesto della donazione di sangue
Gli operatori del Servizio civile dell’Avis zonale della Versilia Giulio Bertolucci e Sara Di Scala hanno scritto e condiviso con la direttrice della struttura di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’ospedale Versilia Maria Silvia Raffaelli questa testimonianza che è anche un ringraziamento e un racconto del percorso e mette in evidenza la rilevanza sociale e la “semplicità” del gesto della donazione di sangue.
“Tramite il progetto che Avis zonale della Versilia promuove ogni anno nelle scuole superiori – scrivono Bertolucci e Di Scala – ci siamo trovati ad accompagnare gli studenti che hanno scelto di affrontare il percorso per diventare donatori. Molti di loro sono timorosi e incerti sull’effettiva importanza del gesto che stanno per compiere. Le loro paure e ansie riguardano per lo più l’ago e l’eventuale svenimento, seppur raro, durante il prelievo. Noi operatori del Servizio civile e donatori, abbiamo cercato di rassicurarli e per quanto ci è stato possibile, di rispondere a tutte le domande che ci hanno rivolto ed a soddisfare ogni loro curiosità sull’argomento, ma soprattutto abbiamo provato a trasmettere loro l’importanza di quel gesto che staranno per fare. Alla fine, la donazione è un’azione che possono fare tutti, dura solo 15 minuti del loro tempo e un attimo di fastidio al momento dell’inserimento dell’ago per il prelievo. Infatti i donatori, quando escono dalla sala prelievi, hanno uno sguardo di soddisfazione per ciò che hanno appena fatto e alcuni di loro si sentono addirittura imbarazzati per tutte le ansie che avevano prima. Mettendoci nei loro panni possiamo capirli, perché alla fine sono tutte emozioni che abbiamo provato anche noi alla nostra prima donazione.
Per avere maggiori informazioni sul percorso della donazione, oltre ad aver fatto una bella formazione specifica, siamo andati al Centro trasfusionale dell’ospedale Versilia, per una visita informativa. Siamo stati accolti dalla dottoressa Maria Silvia Raffaelli, che è la direttrice del Centro trasfusionale e che con molta disponibilità e passione ha chiarito ogni nostro dubbio e perplessità riguardo a questo percorso e al lavoro che svolgono tutti gli operatori all’interno del centro stesso. La dottoressa ci ha spiegato che per diventare donatori, occorre sostenere una visita di idoneità alla donazione. Si parte dalla compilazione di un questionario anamnestico, dove vengono poste domande sul proprio stato di salute e sullo stile di vita che poi Il candidato donatore porta in visione al medico del Centro trasfusionale che lo visita e che può chiarirgli tutti gli eventuali dubbi. Superata la visita lo invia nella sala prelievi, per poter effettuare gli esami del sangue necessari a garantire la salute del donatore e del ricevente e a effettuare l’elettrocardiogramma. Tutto questo, ovviamente, in modo gratuito. Terminato l’iter di idoneità il candidato o la candidata sono pronti per la loro prima donazione che possono eseguire dopo una settimana – dieci giorni dal primo controllo di idoneità.
Durante la nostra visita, abbiamo anche avuto modo di informarci sul percorso che compiono le sacche di sangue e plasma appena donate. Il primo passaggio è un controllo da parte del personale del Centro trasfusionale che assicura che i campioni associati alle sacche siano inviati sia al Laboratorio Analisi che all’Officina trasfusionale per eseguire tutti le analisi specifiche per controllare la salute del donatore e garantire la sicurezza delle trasfusioni. Le sacche di sangue e di plasma vengono mandate all’Officina del Sangue a Pisa per la scomposizione in emocomponenti (globuli rossi concentrati, plasma e piastrine) e per eseguire controlli più specifici. Le sacche di globuli rossi e piastrine vengono distribuite dall’Officina trasfusionale ai vari ospedali, compreso il nostro, e le sacche di plasma vengono inviate ad un’Azienda che ha il compito di trasformarle in plasmaderivati, detti anche farmaci salvavita.
Perché il sangue e il plasma possano sempre arrivare ai riceventi ed evitare la carenza nel tempo è necessario che le persone donino periodicamente e che ci sia uno stretto collegamento ed una precisa collaborazione tra tutti i Centri trasfusionali, che sono coordinati tramite il CRS (Centro Regionale Sangue) della Toscana. Il sangue viene conservato all’interno di frigoriferi chiamati emoteche che mantengono la temperatura tra 2 e 6 gradi per garantire il mantenimento delle caratteristiche e della buona qualità del sangue, le piastrine si conservano a temperatura ambiente, il plasma è invece mantenuto congelato a -30° in appositi congelatori e scongelato al bisogno. Infine, abbiamo potuto vedere personalmente l’ultima tappa del percorso del sangue donato nella Sala trasfusioni, dove davvero quel piccolo grandissimo gesto della donazione assume un senso concreto. La visita è stata molto importante e istruttiva per noi, per essere il più preparati possibile per promuovere la donazione del sangue e del plasma nel nostro anno di Servizio civile. Ringraziamo la dottoressa Silvia Raffaelli e tutto il personale del Centro trasfusionale del Versilia per il tempo e le energie che ci hanno dedicato”.
Agli operatori del Servizio civile dell’ Avis Zonale Versilia è arrivato anche questo bel messaggio di una donatrice, Isabella Gioiosi, che sottolinea anche quanto possa essere importante fornire informazioni sulla donazione di sangue ai ragazzi delle scuole:
“Gentilissimi, vorrei ringraziare di cuore i giovani che collaborano con i vari Istituti scolastici del territorio e raggiungono gli studenti maggiorenni per informarli sull’utilità della donazione. Credo profondamente che il loro contributo sia preziosissimo, e ne ho avuto prova attraverso l’impatto molto positivo che il loro intervento ha avuto su mio figlio. In qualità di donatrice, ho sempre condiviso in famiglia il mio pensiero con la convinzione che mi ha sempre accompagnato, ma mio figlio ha veramente trovato la sua motivazione quando ha ascoltato gli interventi dei giovani volontari a scuola. Nei prossimi giorni farà le analisi e sentirlo contento della sua decisione mi riempie di gioia. Grazie davvero ragazzi per il vostro impegno e la vostra energia!”