Per aiutare le donne vittime di violenza a recuperare l’autonomia
È stata inaugurata la Casa Madre Bambino, un progetto realizzato dal Comune di Piombino in collaborazione con la Sds Valli Etrusche.
Si tratta di un appartamento confiscato alla criminalità organizzata, per il quale il Comune ha chiesto l’assegnazione, che è stato trasformato in uno spazio sicuro da destinare a progetti rivolti alle donne vittime di violenza domestica e di genere e ai loro figli. Non una casa rifugio ma un luogo dove le donne, dopo aver superato il primo momento di emergenza, possano recuperare l’autonomia.
“Abbiamo sentito l’esigenza – dichiarano il sindaco Francesco Ferrari, l’assessore alle Pari opportunità Carla Bezzini e l’assessore alle Politiche sociali Vittorio Ceccarelli – di creare uno spazio che potesse essere un luogo sicuro e accogliente per le donne sopravvissute alla violenza. Uno spazio dove, uscite dalla fase emergenziale in cui la segretezza dell’alloggio è prerogativa essenziale, possano ricominciare a costruire una vita autonoma insieme ai propri figli grazie a progetti dedicati realizzati in collaborazione con la Società della salute e gli assistenti sociali. Perché il punto non è solamente quello, seppur fondamentale, di allontanare le sopravvissute dal proprio abusante, ma anche quello di sostenerle in un percorso di ritorno alla normalità. Siamo convinti che questo alloggio sarà fondamentale per questo obiettivo”.
La gestione dell’appartamento sarà affidata a un soggetto del terzo settore che, insieme alla Sds e agli assistenti sociali, si occuperà dell’assistenza alle donne che ci vivranno con progetti realizzati ad hoc.
“Per noi – dichiarano Sandra Scarpellini e Laura Brizzi, rispettivamente presidente e direttrice della Sds Valli Etrusche – questa inaugurazione è un evento molto importante: questo alloggio consente di offrire un nuovo servizio che si aggiunge al quadro delle attività avviate nell’ultimo anno anche a Rosignano e Castagneto Carducci. Farà parte di una rete di supporto dedicata alle donne e ai minori che si trovano in situazioni di fragilità dovute alla violenza domestica e di genere”.
L’appartamento potrà accogliere fino a due nuclei familiari. Il costo della realizzazione del progetto è di circa 70mila euro, l’80% dei quali reperiti tramite un bando regionale e il restante con risorse del Comune.