Sono 2 le collaborazioni fondamentali: quella con il mondo all’interno del quale la conoscenza tecnologica viene prodotta quotidianamente, e quella con il campo di applicazione immediata di queste tecnologie, il perimetro portuale, con l’Autorità di Sistema Portuale che all’interno di questo perimetro esercita un’azione di governance
Si è tenuto lo scorso 20 marzo il secondo appuntamento di “Livorno Innovativa”, il progetto del Comune di Livorno volto alla creazione di un ecosistema dell’innovazione del mare. Dopo il lancio del 14 dicembre scorso, sono proseguiti i contatti con l’Università di Pisa, la Scuola Superiore Sant’Anna e il Polo Tecnologico di Navacchio al fine di rafforzare ulteriormente l’azione impostata dal Comune di Livorno per consentire di costruire sul territorio una piattaforma di soggetti e di strumenti a servizio dell’innovazione del settore logistico e portuale. All’iniziativa del 20 marzo hanno preso parte, oltre alla Regione Toscana, all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, all’Università di Pisa e al Polo di Navacchio, anche alcuni operatori attivi nella finanza agevolata e di rischio.
Nel suo intervento introduttivo l’assessora Barbara Bonciani ha illustrato alcune delle tecnologie già implementate nello scalo labronico, un sistema integrato di innovazioni indirizzate alla realizzazione di un porto del futuro. In questo contesto assume estrema importanza la fiera delle tecnologie del mare, la cui prima edizione si è tenuta il 14 dicembre scorso all’interno dell’iniziativa Livorno Innovativa voluta e promossa dal Comune di Livorno. Alla parte espositiva dell’evento del 14 dicembre hanno partecipato venti soggetti, tra start-up, pmi innovative e centri di ricerca. “L’ecosistema per l’innovazione nelle tecnologie del mare – ha detto Barbara Bonciani – avrà i seguenti obiettivi fondanti: favorire il dialogo tra mondo della conoscenza e mondo delle imprese, favorire il coordinamento tra i centri di ricerca presenti in città, promuovere il trasferimento tecnologico, lanciare collaborazioni con tutti gli stakeholder per favorire la crescita dell’innovazione sul territorio, creare un polo urbano per l’innovazione e le tecnologie del mare”.
Per la realizzazione degli obiettivi indicati dall’assessora Bonciani due sono le collaborazioni fondamentali: quella con il mondo all’interno del quale la conoscenza tecnologica viene prodotta quotidianamente (università, centri di ricerca e aziende innovative), e quella con il campo di applicazione immediata di queste tecnologie, il perimetro portuale, con l’Autorità di Sistema Portuale che all’interno di questo perimetro esercita un’azione di governance. Gli interventi del prof. Giuseppe Iannaccone, proretttore vicario dell’Università di Pisa, e di Francescalberto De Bari, responsabile innovazione di ADSP, hanno sottolineato esattamente questo, la maglia estremamente stretta che vede andare insieme l’Università con la sua terza missione, le istituzioni di governo del territorio e tutte le imprese che sul territorio operano.
“L’amministrazione comunale – ha detto Barbara Bonciani – può svolgere e sta svolgendo un ruolo importante in termini di facilitazione. L’innovazione non nasce da sola, il sistema produttivo, le aziende, il management aziendale esercitano sempre una resistenza al cambiamento. C’è un’inerzia iniziale da vincere, in questo senso gli enti pubblici possono svolgere un ruolo importante sia nella costruzione di politiche a vantaggio dell’innovazione, sia per introdurre meccanismi che facilitino l’introduzione di innovazioni nelle aziende e nel sistema economico. Lavora in questo senso anche il Polo Tecnologico di Navacchio, uno dei poli più importanti dell’Italia centrale, con cui il Comune di Livorno ha scelto di collaborare nella costruzione dell’ecosistema per l’innovazione delle tecnologie del mare. Al convegno del 20 marzo per il Polo di Navacchio è intervenuto il presidente Andrea Di Benedetto, rinnovando il sodalizio già avviato con la fiera del 14 dicembre.
Nella costruzione di questa ecosistema dell’innovazione servono altri due mattoni fondamentali, occorre un sistema di incentivi di finanza agevolata, offerti dalla Regione Toscana e da Invitalia, e occorre un soggetto che porti, oltre alle competenze di avvio d’impresa e di pianificazione, strumenti di finanza di rischio. All’evento del 20 marzo, per completare il quadro, hanno preso parte Angelo Marcotulli, dirigente politiche di sostegno alle imprese della Regione Toscana, Massimo Calzoni, responsabile promozione di Invitalia, e Francesca Picasso, responsabile dell’hub di La Spezia dell’acceleratore Faros. Questo acceleratore rappresenta un player molto importante con cui proseguire nei prossimi mesi un dialogo finalizzato alla costruzione di un primo nucleo di attività indirizzate alla realizzazione dell’ecosistema dell’innovazione marittima e portuale.