Oggi la 35enne livornese è scrittrice e non solo, ma il suo percorso è stato difficilissimo: prima l’incidente e il coma, poi il risveglio in stato vegetativo, infine la rinascita grazie alla sua voglia di vivere
“Due vite”, questo è il titolo del primo libro scritto da Desireé Repetti, 35enne livornese, un titolo che racchiude tutto l’enorme significato di ciò che il suo percorso è stato, ed è ancora oggi: un grave incidente cambiò infatti tutta la sua esistenza, gettandola in un baratro dal quale, con tenacia e senza mai abbandonare la speranza, è riuscita a tornare.
Era il 1997 e Desireé, all’epoca una bambina di 8 anni, abitava con la nonna e la sorella nella campagna livornese; i genitori erano in Austria per lavoro. Un giorno di novembre le tre si stavano preparando per la solita passeggiata, ma Desireé, da bambina vivace, uscì per prima, lungo una strada sulla quale difficilmente passavano auto.
Quel giorno, però, in quel preciso momento erano addirittura due le auto in transito, una delle quali colpì Desireé in pieno; forse per lo shock, la donna alla guida avrebbe frenato bruscamente soltanto 20 metri dopo l’impatto, scagliando violentemente a terra la bambina e causandole il trauma cranico con emiparesi sinistra che avrebbe stravolto la sua esistenza.
Desireé oggi non ricorda quei momenti, ma stando al racconto della nonna in quel momento era ancora vigile e rispondeva; ha continuato a restare vigile anche in ambulanza, finché non ha smesso di rispondere all’altezza del cavalcavia delle Terme del Corallo. Proprio in quell’istante Desireé entrò in coma.
I genitori furono avvertiti in modo lapidario dal medico di rianimazione; in un epoca in cui si intravedevano in giro i primi, grossi telefoni cellulari, riuscire ad avere contatti costanti era impossibile, perciò il viaggio di ritorno dall’Austria fu gravato dall’apprensione.
Dopo tre giorni la bambina riprese i sensi, solo per trovarsi imprigionata in un corpo che non rispondeva: scopriva quindi di essere in stato vegetativo, e paura e rabbia la attanagliarono dentro. Non poteva muoversi, non poteva parlare, non poteva comunicare con nessuno.
Dopo l’iniziale, profondo sconforto, i genitori decisero di non perdersi d’animo e portarono Desireé presso il noto istituto del Calambrone, Stella Maris; qui, nel corso degli anni e con l’aiuto di uno staff medico di cui Desireé parla con grande affetto nel suo libro, quella bambina sfortunata tornerà lentamente a riconquistare la sua vita.
“I miei genitori non mi hanno mai compianta” – ci ha raccontato Desireé “e non mi hanno mai frenato in niente. Anche quando mi imponevo obiettivi apparentemente fuori dalla mia portata, loro non mi hanno mai fermata. Così ho continuato a fare quello che volevo: pianoforte, danza, persino equitazione; non mi sono mai arresa, credo che questo mi abbia salvata.”
“Il mio libro è un messaggio di speranza per chiunque si trovi ad affrontare una difficoltà. Non bisogna mai abbandonarsi, c’è sempre un modo per andare avanti.”
“Due vite: diario di una riabilitazione” (Scrittori della porta accanto Editore) è stato pubblicato a luglio 2023, è ordinabile in qualsiasi libreria e online.