Le indagini hanno permesso di identificare 40 individui stranieri che, sebbene già soggiornassero presso un C.A.S., avevano indebitamente percepito R.E.M.; tra gli indebiti fruitori alcuni svolgevano attività lavorativa
Con il costante coordinamento del Comando Provinciale labronico, le Fiamme Gialle del Gruppo di Livorno hanno individuato una quarantina di soggetti che hanno indebitamente fruito del sussidio statale del “REDDITO DI EMERGENZA”, tramite la presentazione di false autocertificazioni.
Il cd. “REM” (Reddito di Emergenza) è una misura di sostegno prevista dal D.L. 34/2020 (Decreto Rilancio; successivamente estesa dai D.L. 104/2020 e 137/2020), a favore di soggetti e famiglie in situazione di difficoltà economica. La cornice legislativa dettata dai suddetti decreti prevedeva che agli aventi diritto potessero essere erogate fino a 5 mensilità dell’importo oscillante tra un minimo di 400 euro e un massimo di 800 euro per rata, fino al limite di 4000 euro annui.
Tra i vari requisiti richiesti per potervi accedere – oltre a specifiche condizioni socio/economiche – vi era quella di non essere ospite di strutture poste a totale carico dello Stato, tra cui, oltre a quelle sanitarie, anche i Centri di Accoglienza Sanitaria per Stranieri (i cc.dd. C.A.S.).
A seguito di segnalazioni ed analisi di rischio finalizzate alla tutela della spesa pubblica, le indagini condotte da militari del Gruppo di Livorno, in piena sinergia e collaborazione con la locale Prefettura, hanno permesso di identificare 40 individui stranieri (sia uomini che donne) i quali, sebbene già soggiornassero presso un C.A.S. con vitto e alloggio a totale carico dello Stato, avevano indebitamente percepito R.E.M. per complessivi 66.880 euro. Peraltro, tra gli indebiti fruitori ve ne erano anche alcuni che svolgevano attività lavorativa.
I soggetti scoperti, tutti rientranti nell’alveo amministrativo della fattispecie (depenalizzata) di cui all’art. 316-ter c.p., come previsto dalla Legge sono stati sanzionati amministrativamente, nonché segnalati all’I.N.P.S. per l’immediata revoca del sostegno economico ed il recupero dell’indebito già erogato.
Il servizio svolto testimonia l’impegno profuso dalla Guardia di Finanza, quale forza di polizia economico/finanziaria a tutela della spesa pubblica, nel contrasto alle varie forme di illegalità economica ed indebita percezione di sussidi, finanziamenti, contributi volti a garantire, nel rispetto della dignità e dei valori costituzionali, l’equità sociale ed economica di tutti i cittadini.