La presentazione è avvenuta al “Palazzo Pancaldi”
In una sala convegni del Palazzo Pancaldi gremita, anche da rappresentanti di comitati e associazioni, si è svolta la presentazione ufficiale dei primi nomi che compongono la lista civica “Lista Guarducci Sindaco” appoggiata dal Centrodestra che sostiene la candidatura a sindaco di Alessandro Guarducci. Guarducci dopo aver svelato il simbolo che comparirà sulla scheda elettorale, ha presentato uno ad uno i primi 13 candidati della lista in cui spicca il nome di Leo Picchi, figlio del grande calciatore e allenatore livornese Armando. Gli altri 20 candidati verranno presentati in altri due appuntamenti nelle prossime due settimane. Capolista sarà l’avvocato livornese Andrea Dinelli. Della squadra presentata oggi faranno parte Ursula Pareti (presidente guide storiche Livorno e Toscana), Tommaso Perrino, Mirella Conti, (insegnante scuola primaria), Alessandro Latorraca (medico), Lucrezia Nardi Dei (associazionismo), Ariela Cassuto, Ginevra Macelloni, Roberto Duranti (medico dentista), Estelijano Zanaj (dipendente Aamps), Claudio Sodano (ex sindacalista segretario Uiltrasporti) e Giusy Miglioranza (velista).
Le parole di Alessandro Guarducci:
“Ringrazio tutti gli esponenti dei partiti che mi sostengono e che sostengono il mio progetto civico, hanno fatto un passo indietro scegliendo un candidato che non ha mai fatto politica anche se professionalmente di politica mi sono sempre occupato. Ringrazio gli esponenti illustri di Lega, Fratelli di Italia, Noi Moderati, Azione che sono oggi qui presenti, oltre alla lista che mi sostiene”. Poi un accenno alle eventuali nuove aperture ad altri “La lista è chiusa? – ha aggiunto – no. Ci sono ancora interlocuzioni in corso. Dovremo fare benissimo nei tempi regolamentari e vincere ai supplementari: è un dovere dare un futuro diverso alla nostra bellissima città. Vincere, rinnovare e cambiare. Questo è il nostro obiettivo, non possiamo ottenere altro risultato se non la vittoria. Io ho le mani libere e quella massima libertà che è nel mio dna è una libertà che oggi a Livorno è negata: è negata la libertà di impresa, è negata la libertà di muoversi, per questo dobbiamo tornare a far diventare Livorno una città libera, attrattiva e attiva”. “Il nostro impegno – ha concluso Guarducci – è quello di mettere in campo candidati civici non le false liste che sostengono il candidato di centrosinistra. Faremo anche noi dei sondaggi, veri non farlocchi. Noi ci confrontiamo con la realtà non con le percezioni e lo facciamo con la nostra lista composta da persone vere: da chi fa l’avvocato, da chi fa il medico da chi tutti i giorni è a contatto con i cittadini e i cittadini sbuffano sono stanchi non ce la fanno più in una città sempre più triste e sempre più povera. Per questo bisogna cambiare”.
Poi Guarducci ha presentato Leo Picchi:
“È il momento dell’emozione – ha sottolineato – perché ha scelto di candidarsi insieme a noi un non livornese con un padre livornese Armando che aveva l’amaranto sulla pelle, Leo Picchi”.
Le parole degli figlio di Armando Picchi:
“Ho accettato questa sfida per la stima che nutro per Guarducci per il carattere e la coerenza di un uomo incline al dialogo: una qualità che apprezzo molto. Mi è piaciuto anche il fatto che veniamo dallo stesso ambito professionale anche se io più da quello della stampa sportiva. Credo che sia necessario mettersi al servizio della gente, proporre soluzioni ai loro bisogni alle loro necessità so che sono in uno schieramento che propone un rinnovamento importante e questo mi dà fiducia. E’ questo il senso del mio impegno per Livorno, una comunità a cui sento di appartenere”.
FONTE: COMUNICATO STAMPA ALESSANDRO GUARDUCCI