Una storia unica, tutta livornese, quella di Mamma Franca e i suoi figli: a partire dal negozio di piazza XX Settembre, insieme fecero la storia dell’emittenza televisiva italiana
Chiedete a un livornese chi era “Mamma Franca” e avrete sicuramente una risposta: Franca Ricci Pannocchia è stata la donna che più di tutti ha caratterizzato la storia recente del Mercatino Americano, e che a partire da piazza XX Settembre è riuscita a farsi conoscere a livello nazionale.
“Roberta Pelle”, questo il nome sull’insegna del negozio che si affacciava sul quel mercatino che da anni è stato trasferito in via della Cinta Esterna, ma che all’epoca era noto anche fuori Livorno come “Mercatino Americano” e dove in tantissimi si recavano alla ricerca di ciò che molte altre realtà commerciali non offrivano.
Proprio da “Roberta Pelle” è nata l’icona di Mamma Franca, che coi suoi figli è stata protagonista di contenuti pubblicitari all’avanguardia per l’epoca: alcune emittenti toscane e umbre trasmettevano le loro televendite caratterizzate da una forte componente labronica e dalla vincente idea che il mezzo televisivo fosse il percorso pubblicitario del futuro.
Il tempo dimostrò che la famiglia Pannocchia aveva ragione: erano gli anni in cui la scatola televisiva elevava al rango di unicità tutto ciò che veniva trasmesso, gli anni in cui Berlusconi stava costruendo la macchina mediatica che avrebbe poi trasformato il mondo delle emittenti; i Pannocchia, di tutto questo, furono precursori.
Soprattutto si rivelò vincente l’immagine di Mamma Franca: trucco e acconciatura unici, esagerati, un modo di fare e di parlare soverchiante e d’impatto, al punto da salire agli onori della cronaca nazionale grazie soprattutto alla Gialappa’s Band e il programma “Mai dire Gol”, che inserì nel suo palinsesto estratti delle televendite di Roberta Pelle soprannominando Franca “Luigi XV”, canzonandone la singolare capigliatura.
Mamma Franca è diventata infine un’icona livornese, entrando di diritto nel tessuto storico della città a partire dai ‘60 e da quelle prime vendite di oggettistica per la casa fatte col padre in alcune piazze livornesi negli anni del riscatto sociale, dell’opulenza, di coloro che volevano dimostrare di essersi ripresi abbondantemente dalla povertà della guerra avvenuta pochi anni prima.
Venuta a mancare all’inizio del 2017, il figlio Roberto ha proseguito la sua attività con un banco a Forte dei Marmi e, più recentemente, tornando al nuovo Mercatino di via della Cinta Esterna, proseguendo un percorso commerciale e stilistico che per vent’anni ha caratterizzato la scena livornese.