L’Arma mostra ancora una volta la propria vicinanza a tutte le donne, ribadendo con forza il proprio impegno per il contrasto ad ogni forma di violenza e prevaricazione
L’8 marzo è una giornata particolarmente intensa e pregna di significati etico-morali, in cui l’Arma, in piena comunione e sintonia con gli altri organi di polizia e con le Istituzioni, mostra ancora una volta la propria vicinanza a tutte le donne, ribadendo con forza il proprio impegno per il contrasto ad ogni forma di violenza e prevaricazione.
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Livorno, forte della presenza tra le sue fila di personale formato e qualificato, anche femminile (ben 35 sono le donne che operano nella provincia, con differenti gradi ed incarichi), orientato ad entrare in empatia con le donne che si trovano a vivereuna situazione di disagio o pericolo, vuole essere in questo un punto di riferimento.
Numerose sono le iniziative e gli incontri che vedono coinvolti i carabinieri sia nel capoluogo che in provincia, allo scopo di diffondere informazioni utili per chi ha bisogno di aiuto: la comunicazione e la sensibilizzazione sul problema rappresentano uno strumento essenziale per la lotta alla violenza.
È violenza contro le donne ogni atto di violenza fondata sul genere che provochi un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà. Così recita l’articolo 1 della dichiarazione ONU sull’eliminazione della violenza contro le donne.
Questa grave tipologia di reato ha assunto nel corso degli anni una valenza sempre maggiore e non conosce differenze geografiche o culturali, diffondendosi a tutte le latitudini, in qualsiasi ambito socio-culturale e non ha età, in quanto scaturisce dalle distorsioni culturali, sociali e psicologiche del rapporto uomo-donna.
Ma il messaggio che l’Arma dei Carabinieri diffonde ogni giorno e, se possibile, con più forza nella giornata internazionale della donna che celebra la figura centrale della donna nella società, è “POSSIAMO AIUTARVI”.
L’invito dell’Arma è quello di rivolgersi alla caserma più vicina non solo per denunciare tutti quei fenomeni che possono avere i connotati della violenza, in qualunque forma venga espressa, senza attendere che questa divenga fonte di disagio, paura o addirittura pericolo, ma anche per un confronto su come gestire una situazione che si sta vivendo ma che non si riesce a comprendere a pieno.
L’Arma dei Carabinieri di Livorno ha sempre focalizzato il proprio impegno al contrasto dei crimini di genere grazie al particolare contributo offerto dai referenti provinciali, inquadrati nel Nucleo Investigativo e facenti parte della rete locale e nazionale contro la violenza sulle donne, e gli altri militari specializzati che possono aiutare concretamente le vittime di violenza che si rivolgono all’Arma.
Questo supporto professionale trova supporto nel progetto denominato “Una stanza tutta per sé” dell’Arma dei Carabinieri e del Soroptimist International d’Italia grazie al quale in questa provincia sono state allestite, all’interno di caserme di Livorno, Cecina e Portoferraio particolari locali destinati all’ascolto protetto di donne vittime di violenza che permettono di accogliere in un ambiente confortevole, riservato e meno “istituzionale” le vittime di abusi mentre la Compagnia di Piombino può contare sulla stanza portatile, che simboleggia quella vicinanza che da sempre contraddistingue la Benemerita.
Dall’inizio dell’anno i carabinieri in provincia hanno proceduto per 31 casi di “codice rosso”, la maggior parte dei quali relativi a maltrattamenti in famiglia, con l’arresto di 2 soggetti arrestati in flagranza di reato, 9 provvedimenti di divieto di avvicinamento alla persona offesa o provvedimenti di allontanamento – questi ultimi adottati in urgenza dai carabinieri, molto utili per la tutela delle vittime – nonché 20 deferimenti in stato di libertà, l’ultimo solo pochi giorni fa per violazione del divieto di avvicinamento alla persona offesa.
Gli auguri a tutte le donne da parte dell’Arma dei Carabinieri di Livorno.