Marras: “Più forte l’immagine della Toscana”
Si è conclusa con successo la missione negli USA dell’assessore al turismo e all’economia Leonardo Marras. “Discover Tuscany through the other lens”, questo il nome del tour promozionale organizzato da Toscana Promozione Turistica, ha fatto tappa a Miami, Washington e New York. Marras, con i rappresentanti di 24 imprese turistiche, ha presentato la ‘destinazione Toscana’ a numerosi tour operator, agenti di viaggio, travel consultant (64 a Miami, 58 a Washington e 64 a New York) ed a 61 giornalisti della stampa specializzata americana, partendo da testate prestigiose come New York Post, New York Times, Lonely Planet magazine, Forbes, BBC e BBC travel, Washington Post, National Geographic, NBC Universal, Miami Herald.
“La capacità attrattiva della nostra regione per il mercato statunitense è indubbia e testimoniata dai numeri – ha detto Marras commentando il forte interesse riscontrato durante il tour – Fin dalla riapertura dopo la pandemia moltissimi americani hanno scelto la Toscana, attratti certamente dalla grandissima offerta culturale, ma anche dal buon vivere, dalla qualità dell’ospitalità e, ovviamente, dalla bellezza del nostro territorio. Questa missione è stata un’ottima occasione per consolidare l’immagine della Toscana, anche proponendo realtà meno note e punti di vista alternativi, e rafforzare le nostre attività di promozione”.
I roadshow di Miami e Washington hanno confermato l’entusiasmo degli operatori statunitensi per l’offerta turistica toscana, e sono stati l’occasione per la delegazione per approfondire la conoscenza dell’evoluzione degli interessi del mercato americano. A New York Marras e la delegazione toscana hanno visitato anche la mostra “Trash to beauty” allestita all’Istituto Italiano di Cultura e dedicata all’esperienza del Comune di Peccioli (Pi) ed alla capacità di combinare la gestione del ciclo dei rifiuti con la valorizzazione artistica ed estetica di un territorio. La delegazione è stata accolta dal direttore dell’Istituto Fabio Finotti e dal curatore Alessandro Melis, professore di architettura sostenibile alla Columbia University.