Riscontrati numerosi roghi tossici in città. Danno per l’integrità dell’ambiente e pericolo per la salute pubblica
Dalle prime ore del mattino, nella città di Reggio Calabria, i Carabinieri della
locale Compagnia stanno eseguendo un’ordinanza di misura cautelare
personale nei confronti di associazione finalizzata traffico illecito di rifiuti
ed incendio degli stessi. Sono due gli uomini, di età compresa tra i 20 e i 35
anni, destinatari di misura cautelare agli arresti domiciliari ed altri cinque
indagati, tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di far parte di
un’organizzazione criminale dedita al costante e abusivo sversamento di rifiuti
nelle aree adiacenti all’unico mercato ortofrutticolo di Reggio Calabria e
successivo smaltimento mediante incendi.
L’operazione rappresenta l’epilogo di un’articolata attività di indagine iniziata
nel mese di marzo e conclusa a giungo 2023, condotta dalla Sezione
Operativa e dalla Stazione di Gallina della Compagnia di Reggio Calabria e
coordinata dalla locale Procura della Repubblica di Reggio Calabria – diretta
dal Dott. Giovanni Bombardieri – che ha permesso di interrompere una serie di
reati, tra i più pericolosi per l’ambiente, l’incolumità e la salute pubblica.
L’attenzione su questa problematica trae origine dalle numerose
segnalazioni di cittadini residenti nella zona sud di Reggio Calabria, stanchi
della presenza di rifiuti nei pressi delle loro abitazioni e dei roghi tossici
generati dall’incendio degli stessi.
Gli accertamenti dei militari sono iniziati con un servizio di monitoraggio
dell’area esterna del mercato ortofrutticolo di Mortara-San Gregorio,
finalizzato all’identificazione dei responsabili dello sversamento incontrollato di
rifiuti sia nell’area interessata dalle attività commerciali, che in quella
immediatamente circostante.
In particolare, dalla complessa ed approfondita attività di indagine svolta dai
Carabinieri, è emersa l’esistenza di un vero e proprio sodalizio criminale
dedito alla commissione di delitti in materia ambientale.
Le indagini, di natura tradizionale e tecnica, consentivano di verificare come il
titolare di un’impresa di imballaggi, incurante del rispetto di qualsiasi
normativa in materia ambientale, servendosi degli automezzi riconducibili alla
propria ditta e della collaborazione degli altri indagati che, tutti in nero e non
regolarmente dipendenti dell’azienda raccoglieva, trasportava e depositava in
maniera incontrollata nelle aree adiacenti al predetto mercato ingenti
quantitativi di rifiuti speciali derivanti dalle attività commerciali interne e
rifiuti urbani – anche prelevati da altri esercizi pubblici del territorio reggino –
per poi reiteratamente e settimanalmente smaltirli dandovi fuoco.
Nella circostanza, si appurava uno stabile e continuativo modello di
organizzazione dei mezzi e delle risorse personali assunte in nero
dall’impresa, volto alla realizzazione di numerose discariche non autorizzate
lungo il perimetro di circa un kilometro dell’area mercatale.
In particolare, si acclarava che il titolare dell’impresa aveva assunto un vero e
proprio ruolo di organizzatore all’interno del suddetto gruppo criminale. Il
predetto, infatti, poneva a disposizione degli associati gli automezzi – utilizzati
nelle prime ore del mattino o nelle giornate di chiusura del mercato – per i
citati scopi criminali.
I plurimi sversamenti e gli incendi di rifiuti effettuati in tale area, hanno
compromesso l’incolumità pubblica delle persone residenti in prossimità del
mercato ortofrutticolo, in quanto le fiamme sprigionate assumevano, spesso,
caratteri di vastità, rapida propagazione e difficoltà di spegnimento da parte
dei Vigili del Fuoco, anche a causa della ingente presenza di vegetazione
incolta circostante.
Inoltre veniva riscontrato il danno per l’integrità dell’ambiente ed il rischio
per la salute pubblica a causa dei roghi tossici generati, i cui fumi di colore
nero coinvolgevano i nuclei familiari del limitrofo centro abitato.
Nell’ambito della medesima attività investigativa è stato operato il sequestro
preventivo dell’intero patrimonio della suddetta impresa, comprensivo di
conti correnti, automezzi, mezzi d’opera e di un box occupato
abusivamente all’interno del mercato ortofrutticolo.
Questa attività d’indagine racchiude la sensibilità dell’Arma reggina in materia
di tutela della salute pubblica e dell’ambiente.
Prendersi cura di queste problematiche e vigilarvi sull’inquinamento
ambientale è la sfida odierna dell’Arma dei Carabinieri, a salvaguardia della
popolazione locale con un’attenzione particolare alla salubrità dei centri
cittadini.
Trattandosi di provvedimento in fase di indagini preliminari, rimangono salve
le successive determinazioni in fase dibattimentale.